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IL 5 PER MILLE DA DESTINARE AL COMUNE DI RESIDENZA

25 Marzo 2009

Da più parti si cercano strumenti per reperire risorse utili ad alleviare, per ciò che risulta possibile, le difficoltà dei cittadini più deboli.

E, come noto, anche in virtù dell’abolizione dell’ICI, per le Amministrazioni Comunali che non vogliano aggravare i bilanci delle famiglie con nuove imposizioni fiscali, il compito non è certo semplice.

Ora, con il Decreto Legge n. 112/2008, il legislatore ha stabilito che i contribuenti, in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi del 2009, possano destinare, tra l’altro, una quota pari al 5 per mille dell’IRPEF alle attività sociali svolte dal Comune di residenza.

In concreto, pertanto, ogni cittadino avrà la possibilità di far entrare delle risorse economiche nelle casse del proprio Comune di residenza, senza subire alcun prelievo dal proprio patrimonio.

In considerazione della difficile situazione economica che la collettività tutta sta patendo, ritengo che anche qualche decina di migliaia di euro (cifra presumibilmente ricavabile dalla scelta di tale disposizione) possa rappresentare una linfa interessante: soprattutto perché, come imposto dal legislatore, la somma ricavata dovrà essere obbligatoriamente destinata alle attività sociali del Comune.

Abbiamo assistito, in questi ultimi tempi e con grande dispiacere, ai numerosi tracolli di imprese e società che hanno comportato, a volte inevitabilmente, provvedimenti di cassa integrazione o licenziamenti: con gravi ripercussioni per le famiglie coinvolte.

Ed allora, perché non approfittare anche di questa facoltà legislativa per vincolare quelle eventuali somme ricavabili con il 5 per mille e destinarle a quei nuclei familiari, da scegliere con criteri di vera equità sociale, che oggi vivono con fatica quella che, oramai, viene indicata come la nuova povertà del ceto medio.
Non saranno risorse infinite, non basteranno a soddisfare i bisogni di tutti i cittadini coinvolti: ma potrebbero rappresentare certamente una meritevole azione sociale.

In tal senso, chiedo ai mezzi di comunicazione e, innanzitutto, all’Amministrazione Comunale di farsi carico, insieme a tutti coloro che ne abbiano la possibilità, di un’adeguata campagna informativa e di sensibilizzazione tra i cittadini: con l’impegno, per il Comune, di comunicare fin da subito come intenderebbe destinare socialmente quei fondi che eventualmente ricavati dal cinque per mille.

E’ una piccola cosa, probabilmente: ma penso che non debba essere né sottovalutata, né diventare un’occasione persa.

Laddove tale invito fosse già stato effettuato da altri, in questo caso davvero non mi preoccuperei di essere ripetitivo: ritenendo di avere il dovere di mettere le nostre conoscenze al servizio di tutti.

Gianfranco Tripodi
(Commissario UDC Legnano)

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