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Esternalizzazione nido comunale: “Sindaco, ci ripensi”

18 Aprile 2019

Sull'esternalizzazione dell'asilo nido Soldini di Castellanza interviene l'ex assessore alla cultura e istruzione, Fabrizio Giachi per chiedere al sindaco di rivedere la sua posizione.


[pubblicita]  Apprendo con profondo dispiacere  della decisione del nostro Sindaco di “esternalizzare”,  privatizzare (parole che faccio persino  fatica a scrivere) la gestione del  servizio del nido Soldini. Sono profondamente rattristato per questa decisione soprattutto per come viene portata avanti, con  tracotanza e senza un minimo di umiltà. Si, soprattutto questo:  la mancanza di umiltà.  Stiamo parlando di un servizio che il nido Soldini  offre alla città da oltre 50 anni, stiamo parlando di personale altamente qualificato che lavora lì da 25 anni e più, stiamo parlando di un intreccio collaborativo che raccoglie in sé la storia di persone: bambini, famiglie, coordinatori, educatrici, adulti, e volontari che insieme hanno costruito il pensiero educativo di una  intera collettività, un pensiero di grande umanità e rispetto delle splendide diversità e competenze ricche di amore per l'infanzia che le forze del privato sociale locali hanno incrementato con splendidi servizi. Un quadro così meraviglioso che quando mi trovai ad occuparmene dapprima come consigliere delegato poi come assessore, decisi che la cosa migliore da fare era lasciar fare, lavorare dietro le quinte in punta di piedi. Questi invece vogliono intervenire con la mannaia, senza il minimo rispetto per i lavoratori e per tutta la città. Qualsiasi ragionamento che riguardi più di 50 anni di storia della nostra città, non può essere portato avanti con una delibera di giunta. Deve essere condiviso, prima di tutto con gli operatori che se ne occupano da decenni e poi portato all’attenzione del consiglio comunale ovvero della città. E’ inqualificabile che una decisione di questo tipo venga presa con una delibera di giunta, pur se corretto da un punto di vista formale. Vogliamo parlarne? Vogliamo parlare di Pietro e Silvio Soldini, della nostra storia? Vogliamo costruire questo percorso condividendolo con gli operatori, e idealmente con tutte le persone che nel corso dei decenni hanno lavorato in questa struttura con passione, con amore e dedizione? Ma il personale davvero non poteva essere integrato in comune con altre mansioni? Io sento parlare di trattative sindacali, ma siamo a questo punto? La nostra storia, esperienze decennali, ridotte a trattative sindacali?  Per queste ragioni lancio un appello al nostro Sindaco affinchè riveda la sua decisione. La prego, per favore, ci ripensi, non sarebbe una sconfitta, anzi, la dimostrazione che lei è davvero il Sindaco di tutti. Glielo chiedo con forza, con il cuore, per il bene comune, per il bene della nostra città.


Interpellato il sindaco di Castellanza, Mirella Cerini, conferma di avere attivato e condiviso tutti i percorsi non solo con i lavoratori ma anche con i genitori dei bambini che frequentano il nido. «Questa scelta – ribadisce il primo citatdino – presa con dati alla mano e con lo sguardo proiettato al futuro, dimostra un forte senso di responsabilità da parte dell'amministrazione che ha fatto di tutto per tutelare al massimo tutti i lavoratori». Il sindaco invita pertanto l'ex assessore Giaghi ad avere un confronto con lei: «La porta del mio ufficio è sempre aperta».

 

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