Egregio Signor Direttore,
ho letto con grande interesse le dichiarazioni di Paolo Ferrè, presidente dell'Unione commercianti di Legnano e zona, a commento della chiusura di alcuni negozi nel centro storico di Legnano. Non posso che condividere la sua preoccupata analisi. Non sono che l'ultimo caso di un vero e proprio stillicidio di chiusure che da tempo colpiscono l'intera città.

Alcune domande però mi sorgono spontanee: ma Paolo Ferrè non è forse anche il consigliere comunale che da molti anni siede a Palazzo Malinverni sempre sui banchi dei partiti di maggioranza?
Non ha anche lui avallato con il suo voto la spaventosa apertura di centri commerciali sul territorio cittadino, non ultimo quello sorto sull'area ex-Cantoni?
Sta anche qui infatti la causa della crisi che ha investito la piccola e media distribuzione in tutta la zona.
Quelle di Paolo Ferrè non sono forse lacrime di coccodrillo?

Michele Brambilla

Coinvolto nella questione, Paolo Ferrè ci fornisce la sua risposta:
‘Non sono mai stato contrario a una bonifica totale dell'area ex Cantoni, il cui degrado aveva causato tragedie che tutti ben ricordiamo. Se poi la proprietà ha deciso per la trasformazione in un centro commerciale, come presidente dell'Unione commercianti non ho proprio potuto opporre alcun ostacolo. Come consigliere comunale, poi, devo ricordare che tutte le autorizzazioni sono arrivate prima dalla Regione Lombardia e dalla Conferenza dei servizi, solo per ultimo dal Consiglio comunale di Legnano. Considero inoltre peggio avere centri commerciali alla periferia della città, in quanto fermano la gente alle porte del nostro territorio. Se proprio devono esserci, quindi, preferibile la soluzione attuale della Cantoni che può portare nuove risorse e, se proprio vogliamo, la  sua presenza nuoce più ad altri supermercati e meno ai nostri commercianti. Infine, non credo assolutamente che il centro commerciale Cantoni possa essere considerato la causa di chiusure di negozi storici legnanesi, come Brun e Campus Landini’.