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CHIESETTA PONZELLA: UNA QUESTIONE ANCORA APERTA

10 Ottobre 2013

La lettera anonima pubblicata sull'argomento (qui il testo) mi permette di fare alcune precisazioni.

La chiesetta della Ponzella non è una questione kafkiana ma semplicemente una vicenda edilizia che riguarda l'utilizzo di un'area contigua acquistata da privati dal Comune alcuni anni fa. La vicenda edilizia si è sviluppata sulla base di norme, diritti acquisiti e permessi rilasciati con i quali ora bisogna confrontarsi. Abbiamo approfondito la questione per capire se ci fossero delle possibilità d'intervento ma, nella situazione attuale, queste possibilità sono scarse e molto limitate e, aspetto non marginale, qualsiasi soluzione deve essere condivisa e concordata con la proprietà. E' un'operazione titanica? A parte l'ironia, forse si. Fare delle forzature, oltre ad esporre l'Amministrazione a scenari incerti, potrebbe far svanire anche le scarse possibilità di trovare una soluzione. Nella situazione di stallo attuale forse ci sono ancora i margini per immaginare ipotesi di salvaguardia della chiesetta che comunque devono necessariamente misurarsi con la situazione che si è determinata.

Nella lettera sono citati temi generali ai quali viene attribuita un'attinenza specifica alla questione: la Variante al PGT e la disponibilità di risorse nel Bilancio Comunale.

L'annunciata Variante riguarderà tutto il territorio comunale e non è ipotizzata in funzione della chiesetta ma bensì principalmente a temi di carattere generale che riguardano tutta la città.

Il Bilancio comunale, in particolare per quanto riguarda il rispetto del Patto di Stabilità e i divieti imposti dalla Legge di Stabilità 2013, prevede la dismissione di proprietà comunali e non l'acquisizione di beni immobili da privati. Comunque, aldilà dei vincoli imposti, una severa opera di revisione della spesa rende proibitivo individuare la disponibilità di una somma per tentare l'acquisto dell'immobile.

E' vero che fino ad oggi i risultati sperati e auspicati non ci sono stati, ma in conclusione mi preme comunicare che non ce ne siamo dimenticati. Per noi la questione è ancora aperta.

Antonio Ferrè


Laciamo spazio alla replica dell'assessore Ferrè, ma riprendiamo l'argomento delle lettere "anonime", perchè  l'incipit del testo inviato dall'assessore Ferrè ci costringe a farlo ancora una volta. Quella pubblicata nei giorni scorsi NON E' UNA LETTERA ANONIMA. Fosse stata, l'avremmo cestinata. Il lettore che ha inviato le sue considerazioni, come consente la legge, ha chiesto di non rendere nota la sua identità. Il nome dello scrivente, quindi, è CONOSCIUTO dalla redazione.

marco tajé

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