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ApritiModa: a Legnano, Busto Arsizio e Parabiago, i luoghi della moda si aprono al pubblico

Sabato 23 e domenica 24 ottobre 2021 ApritiModa aprirà cento porte, dal nord al sud del Paese. Un viaggio in Italia per scoprire grandi nomi ma anche le realtà artigianali che esistono e resistono solo qui

museo del tessile

Dal 2017 ApritiModa, per un week end all’anno, porta il pubblico alla scoperta dei luoghi più nascosti e segreti del mondo della moda. Là dove si nascondono la creatività, il genio e il nostro saper fare, la massima espressione del Made in Italy. Sabato 23 e domenica 24, anche il nostro territorio sarà interessato dall’evento. Di seguito le attvità che partecipano alla iniziativa.

Aspesi a Legnano – Legnano, un edificio in stile industriale a blocchi di cemento e grandi vetrate che illuminano gli ampi spazi degli HQs di Aspesi dove, nel 1969, Alberto Aspesi fonda un brand di camicie. Rimanendo sempre fedele all’approccio minimalista e all’uso dei tessuti più innovativi, Aspesi nel tempo trasforma la sua produzione Made in Italy in ready-to-wear uomo e donna, dal piumino tecnico ri-immaginato per la città, alle collaborazioni con altri designer come Walter Albini e Franco Moschino.

Museo del Tessile a Busto Arsizio – Nel parco di Via Volta a Busto Arsizio il tempo, per un attimo, si ferma. L’ imponente edificio dai tratti neogotici, con torrette merlate e mattoni rossi a vista era un Cotonificio. Ospitava il reparto di filatura del Cotonificio Carlo Ottolini, poi diventato Bustese. Ora, dalle altissime vetrate ogivali del Museo del tessile, la luce si riflette sui telai per la lavorazione jacquard. La segnatura, il confezionamento e la spedizione delle pezze. Testimonianze di un passato vivo, come la sala delle Esperienze, dove è possibile capire il passaggio dal fiocco di cotone, al tessuto finito. Gli esempi d’alta moda e di fibre innovative sono ai piani superiori. Per i più curiosi, una biblioteca specialistica con la raccolta di campionari, riviste d’epoca e manuali tecnici.

Fratelli Rossetti a Parabiago – La fabbrica è a una ventina di chilometri da Milano, in quello che è diventato un importante distretto calzaturiero. Subito dopo la guerra, quando l’Italia era povera ma proba e geniale, Renzo Rossetti, il fondatore, faceva il calzolaio ma aveva grandi idee, capacità e caparbietà. Le sue scarpe hanno conquistato il mondo (sua, era il 1978, la prima vetrina di moda italiana su Madison Avenue, a NY), ha inventato i mocassini con i fiocchetti, ha imposto uno stile perché “Un certo mondo cammina Rossetti” non è solo uno slogan pubblicitario. Adesso Fratelli Rossetti sono tre fratelli che, sulla scia del padre, continuano a fare scarpe di alta qualità e che durano nel tempo.

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Redazione
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Pubblicato il 22 Ottobre 2021
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