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“Per aspera ad astra”: le donne di San Giorgio raccontano

Sabato 16 marzo dalle 15.00 alle 17.00 nella sala consiliare "Giacomo Bassi" del comune di San Giorgio su Legnano verranno letti i racconti di 13 donne sangiorgesi 

Sabato 16 marzo dalle 15.00 alle 17.00 nella sala consiliare "Giacomo Bassi" del comune di San Giorgio su Legnano verranno letti i racconti di 13 donne sangiorgesi che hanno accettato con entusiasmo la proposta di lasciare un messaggio alle nuove generazioni, affinché la loro vicenda personale serva da monito per il futuro.

«Per aspera ad astra» è una frase latina riconducibile a Cicerone, che letteralmente significa «attraverso le difficoltà, verso le stelle». Si ritiene che tragga origine dalla mitologia greca, nella quale gli eroi, una volta morti, venivano condotti all’Olimpo, ma essere eroi implicava il fatto di aver superato una serie di imprese difficili e faticose.

Le donne sangiorgesi nate negli anni '20 hanno vissuto un’infanzia e una giovinezza segnate da sacrifici e rinunce. Tuttavia non si sono abbattute di fronte alle avversità. Le loro testimonianze diventano ora per le giovani generazioni incitamento a puntare in alto, a non rinunciare alle mete ambite, anche se la strada per raggiungerle è irta di ostacoli e di difficoltà.

Per la retorica fascista la donna era dedita al lavoro domestico e avrebbe dovuto provvedere esclusivamente alla riproduzione e all’amministrazione della casa. La famiglia, numerosa e fascista, era al centro della propaganda e della costruzione del modello dittatoriale: al suo interno il ruolo che spettava alle donne era quello di moglie e madre, in una posizione subordinata all’uomo. Il loro corpo era nazionalizzato e la maternità si trasformava in un dovere nei confronti della patria.

Una caratteristica fondamentale della politica del fascismo verso le donne fu l’istituzione di organizzazioni di massa femminili che avevano lo scopo di inquadrarle e di indirizzarle fin dalla tenera età. Le ragazze, raccolte in "Piccole italiane" e in "Giovani italiane", partecipavano a corsi post-scolastici di taglio e cucito, di ricamo, di igiene e pronto soccorso e di economia domestica. Particolare risalto fu dato alle esercitazioni fisiche con allenamenti a corpo libero ed esibizioni nella corsa e nel salto. L’educazione e l’indottrinamento delle bambine, avvenivano soprattutto a scuola, che si rivelò il mezzo privilegiato della propaganda fascista. La discriminazione più profonda che il fascismo attuò nei confronti delle donne fu sotto il profilo politico: non concesse mai a loro il diritto di voto!

I racconti sono tratti dalla ricerca: "San Giorgio su Legnano non dimentica la sua storia – Dalla fine della prima alla fine della seconda guerra mondiale", che verrà presentata nel mese di maggio 2019.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Marzo 2019
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