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SCHEGGE DI RICORDI D'ATTORE. LUCIANO MASTELLARI SI RACCONTA IN UN LIBRO

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  E’ un piccolo libro, appena un libretto di quarantasette pagine. Ma è assolutamente gradevole, spiritoso e a tratti lieve nei ricordi che affiorano dall’infanzia, dall’adolescenza, dai primi spettacoli al teatro dell’oratorio, fino all’età adulta.   

Luciano Mastellari, regista e attore di San Vittore Olona cresciuto alla corte di Giorgio Strehler e attivo sulle piazze di tutta Italia, ha deciso di raccontare i suoi primi cinquant’anni attraverso un breve scritto dal titolo: «Album. Schegge di ricordi con fantasia». Nella sua pubblicazione Mastellari ripercorre con l’arte del flashback la sua vita trascorsa, usando spesso il filtro dell’ironia (indispensabile per chi si cimenta a raccontare la propria vita) ma anche, qua e là, un pizzico di struggente memoria. 
   

Chi legge non può non trovare riuscito il ritratto del nonno, un vecchio (nel senso buono del termine) originario della bassa Padana che, raccontando al nipote le tristi storie che lo videro protagonista suo malgrado durante la Grande guerra, furono di fatto il detonatore che, più avanti, faranno esplodere in chi scrive la passione per la narrazione e, più avanti, per il teatro.   
 
Piacevole anche il resoconto delle primissime avventure d’amore, fatte di sguardi fraintesi e di infinite indecisioni tipiche dell’età, con la Paoletta, di appena tre mesi più piccola di lui e quindi abbordabile dal punto di vista anagrafico e psicologico. Salvo l’essere mandati a quel paese in un primo, tragico incontro dal sapore vagamente fantozziano. La stessa Paoletta che, qualche anno più tardi, diverrà la prima delle sue tre mogli. 
  

 E poi l’incontro con il cinema (nel senso di grande schermo), passione decisamente poco virile a sentire l’ineffabile nonno ma fulminante per il giovane Luciano il quale, cappello abbassato sugli occhi più per la vergogna che per somigliare a Humphrey Bogart, per la prima volta fa coraggioso ingresso da solo in sala incantandosi, unico spettatore, davanti alla pellicola di Bambi.   Altri passaggi briosi, ma sempre inevitabilmente malinconici, laddove l’autore ricorda le prime esperienze da attore «dove il messaggio rivoluzionario era tutto», con il teatro messo a disposizione da suore clericali sì, per forza, ma «di sinistra!».    

 «Non è un racconto autobiografico – dice Mastellari – ma una raccolta di ricordi, personali e non, una serie di foto in cui si possono riconoscere in tanti, dai venti ai sessant’anni».  

 Luciano Mastellari non cede mai alla tentazione di parlare del teatro con la “T” maiuscola, delle sue esperienze con Giorgio Strehler, del suo successo come attore e regista, della sua esperienza di insegnante di dizione e recitazione alla Paolo Grassi di Milano.  Qui lo si immagina come allampanato, occhialuto e romantico ragazzo della porta accanto. E questo rende il suo lavoro accattivante e simpatico.   

Luciano Mastellari
Album. Schegge di ricordi con fantasia.

Edito da Amici del teatro e

ScenAperta Altomilanese Teatri.
Prossimamente in vendita alla Galleria del libro,
via Venegoni, 55 – Legnano
47 pagine.

Redazione
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Pubblicato il 03 Novembre 2008
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