NMS Nerviano, scontro in Regione tra sindacati e azienda: “Noi vogliamo scongiurare la ristrutturazione”
Daniele Colombo di Femca CISL, che ha presenziato al tavolo ha denuncia un atteggiamento ambiguo da parte dell’azienda e un attacco frontale alla Regione

Clima teso e confronto serrato durante l’audizione in Regione Lombardia sulla crisi di NMS Nerviano, indetta martedì 29 luglio, che ha visto protagoniste le delegazioni sindacali, aziendali e i consiglieri regionali. Daniele Calcaterra di Femca CISL, che ha presenziato al tavolo ha denuncia un atteggiamento ambiguo da parte dell’azienda e un attacco frontale alla Regione. «All’audizione – racconta Calcaterra – è emerso l’impegno di Regione lombardia che già si interfaccerà con AssoLombardia. Tutto sembra rimandato a settembre e il nostro impegno è quello di scongiurare la procedura che arriverà in forma di ristrutturazione ciò significa licenziamenti. Noi continueremo a lottare per scongiurare questa possibilità: vogliamo che si torni a parlare di salvare vite e non di licenziamenti». All’incontro erano presenti tutte le parti: delegazione sindacale e aziendale al completo, inclusi l’amministratore delegato, il CFO, il legale interno e i rappresentanti del fondo PAG. C’era una nutrita presenza di consiglieri regionali, alcuni dei quali sono rientrati apposta dalle ferie per partecipare. Secondo Calcaterra, il confronto si è aperto con una presa di posizione molto dura da parte dell’azienda: «L’amministratore delegato, assente nell’ultimo incontro in Assolombarda, ha esordito affermando che i sindacati hanno diffuso fake news: ha negato categoricamente licenziamenti, dismissioni, criticità sulla ricerca. Poi però ha ammesso che a metà settembre partirà una procedura di ristrutturazione. Non ha fornito numeri né perimetro dell’intervento, nonostante le sollecitazioni della Regione. Ha solo confermato la chiusura del Building 75 a Nerviano per risparmiare sui costi fissi».
Trasferimento a Corsico ma nessuna spiegazione
L’azienda ha dichiarato di voler spostare le attività da Nerviano a Corsico, dove l’affitto ammonterebbe a 500 mila euro l’anno contro i 7 milioni attuali. «Abbiamo chiesto chiarimenti – dice Calcaterra – perché il salto economico è enorme. Ma anche su questo fronte l’azienda si è trincerata dietro vaghezze, rinviando ogni dettaglio a quando la procedura sarà formalizzata, ovvero da metà settembre». Il momento più acceso è stato l’attacco dell’azienda alla Regione Lombardia: «Hanno accusato la Regione di non aver mai investito un euro quando era in fondazione col 10%, ma di essersi presa un ottimo pagamento alla sua uscita. Hanno persino parlato di veti su operazioni che avrebbero potuto migliorare la situazione aziendale, tirando in ballo contratti e molecole di 10 o 20 anni fa. Un attacco a tutto campo, che ha trovato risposta ferma da parte di consiglieri, presidenza e uffici tecnici». Nonostante le polemiche e le accuse incrociate, per Calcaterra resta centrale l’obiettivo del sindacato: «Al netto delle ricostruzioni più o meno fantasiose da parte dell’azienda, l’intenzione dichiarata è partire con la procedura a metà settembre. La nostra intenzione invece è una sola: fare tutto il possibile per scongiurare questa ristrutturazione».
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