In Italia dal gennaio 2019 vige l’obbligo della fatturazione elettronica nel commercio B2B e B2C. Un obbligo dal quale però sono rimasti esclusi, almeno finora, i soggetti e le aziende operanti in regime forfettario, cioè con un fatturato inferiore ai 65.000 euro annui.

Le cose però potrebbero cambiare radicalmente e l’obbligo di fatturazione elettronica dovrebbe essere esteso anche per i forfettari entro il 2022.

Facciamo un passo indietro. Qualche mese fa l’Italia ha chiesto alla Commissione Europea la possibilità di prolungare per altri tre anni l’obbligo di fatturazione elettronica e, contemporaneamente, estenderla anche ai soggetti in regime forfettario.

Il 5 novembre 2021 la Commissione Europea ha dato parere favorevole. Entro la metà del 2022 dovrebbe quindi scattare l’obbligo della fatturazione elettronica per tutti i forfettari.

Una richiesta dettata dagli ottimi numeri registrati in questi ultimi tre anni, soprattutto nell’ottica della lotta all’evasione fiscale.

In questo triennio, infatti, si è registrato un aumento delle entrate IVA pari a circa 2 miliardi di euro e delle entrate per imposte dirette equivalenti a 580 milioni di euro.

Da aggiungere poi i 945 milioni di euro recuperati da crediti IVA inesistenti.

L’iniziativa è finalizzata non solo ad aumentare gli introiti nelle casse dello Stato, contrastando efficacemente l’evasione fiscale, ma anche a creare una cultura digitale nelle aziende a beneficio di tutta l’economia italiana.

Le aziende e le ditte, digitalizzandosi, diventano anche più competitive sul mercato nazionale ed internazionale.

C’è poi da segnalare un dato interessante. Durante il triennio il 2% delle aziende e dei soggetti operanti in regime forfettario, pur non essendo obbligato, ha optato per la fatturazione elettronica.

Una scelta dettata dai vantaggi garantiti da questa soluzione. Con le e-fatture, infatti, i processi amministrativi e contabili diventano molto più snelli e fluidi, con un’importante riduzione degli errori.

Le stesse relazioni tra imprese risultano più trasparenti, favorendo così un maggiore dinamismo nei rapporti lavorativi.

Da sottolineare anche i notevoli benefici in termini di riduzione dei consumi. La classica fattura cartacea deve essere stampata, determinando un notevole consumo di carta, cartucce ed inchiostro ed una maggiore usura delle stesse stampanti.

Problematiche che vengono saltate a piè pari con l’e-fattura, che riduce l’uso di carta e stampanti, così da calmierare in modo evidente i costi.

Altro aspetto da non sottovalutare è il ridotto impatto sull’ambiente circostante, grazie ad un consumo contenuto di carta ed energia.

La diffusione della fatturazione elettronica è stata favorita anche dalla comparsa di nuovi software, sempre più innovativi e in grado di favorire il passaggio alla digitalizzazione.

Tra i migliori sul mercato c’è Danea Easyfatt, software di fatturazione elettronica che rende il processo di emissione, ricezione e gestione di fatture digitali semplice e sicuro.

Lo strumento si fa apprezzare per la sua facilità di utilizzo e per il notevole supporto che offre alla produttività del reparto amministrativo aziendale, o del professionista freelance.