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Cambiano le regole del Superbonus. Confartigianato: “Rischio rallentamenti nelle operazioni”

Le continue modifiche della disciplina creano incertezza sul mercato con l’effetto di bloccare le operazioni. Il pensiero del presidente Gianfranco Sanavia

gianfranco sanavia

“È una questione importante e urgente, che rischia di non fare del bene al comparto costruzioni che sta operando spinto anche dal Superbonus110%” è critico Gianfranco Sanavia, Presidente di Confartigianato Imprese Alto Milanese.

Le sue parole ben esprimono la posizione dell’associazione rispetto alle nuove disposizioni contenute nel Decreto Sostegni-ter, pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale, che ha messo il limite di una sola cessione per il credito d’imposta sui bonus edilizi. Se vengono apprezzate le misure in materia di energia contenute nello stesso Decreto, c’è però perplessità sulle modifiche al Superbonus.

“Le nuove norme, nel tentativo di stanare i furbetti, rischiano di bloccare il comparto. A livello lombardo, il fatturato delle realtà del comparto costruzioni – sono dati del nostro Osservatorio – sta facendo segnare un +29% – incalza Sanavia.

Ma le continue modifiche della disciplina creano incertezza sul mercato con l’effetto di bloccare le operazioni. Limitare ad una sola cessione sta già portando un rallentamento delle operazioni di acquisto da parte degli operatori finanziari che sono prossimi al raggiungimento della loro capacità di “assorbimento” in compensazione dei crediti stessi”.

Il credito, infatti, già a partire dal 7 febbraio potrà essere ceduto una sola volta sia da parte dei beneficiari della detrazione, sia da parte dei fornitori che praticano lo sconto in fattura o ricevono il credito.

“Confartigianato, conclude Sanavia – ha già sollecitato al Presidente del Consiglio un intervento urgente per definire in modo chiaro e stabile il quadro di riferimento normativo degli incentivi in materia di edilizia chiedendo di procedere subito con lo stralcio dell’articolo 28 del DL Sostegni ter e di modificarlo per rendere possibile almeno due cessioni dei crediti fiscali e, in ogni caso, cessioni plurime nei confronti di soggetti istituzionali (banche, assicurazioni e soggetti iscritto all’albo degli intermediari finanziari)”.

Redazione
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Pubblicato il 28 Gennaio 2022
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