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Sindacati: aumenta il lavoro autonomo nel settore finanziario

È quanto emerge dalla ricerca sul lavoro autonomo e rappresentanza nel settore finanziario-assicurativo voluta dalla FISAC CGIL di Milano e della Lombardia e dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Milano

finanza online

Aumenta il lavoro autonomo nel settore finanziario. È quanto emerge dalla prima presentazione della ricerca su lavoro autonomo e rappresentanza nel settore finanziario-assicurativo, tenutasi nei giorni scorsi e voluta dalla FISAC CGIL di Milano e della Lombardia e dalla Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, curata da Andrea Bottalico, ricercatore, e da Annalisa Murgia, professoressa associata del Dipartimento delle Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli studi di Milano.

La ricerca, di natura qualitativa, è iniziata a fine 2019 ed è proseguita durante il periodo della pandemia, che per le aziende è stata anche l’occasione per accelerare quei cambiamenti che in tempi normali avrebbero richiesto anni. Questa prima presentazione dei risultati della ricerca era rivolta alle Segreterie di Fisac Milano e Lombardia, della Camera del Lavoro di Milano, e di un ristretto numero di invitati, in vista di una prossima presentazione pubblica.

«Nel nostro territorio, punto di osservazione privilegiato, si comincia a vedere come le numerose operazioni societarie, le ristrutturazioni e le fusioni nel settore finanziario, orientate alla ricerca di una dimensione e di una efficienza competitiva a livello europeo, hanno un significativo riflesso sull’occupazione, sia in termini quantitativi che qualitativi, sugli investimenti in innovazione digitale e di conseguenza sui modelli organizzativi – precisa la Segretaria Generale di FISAC CGIL Milano, Francesca Lorusso -. Il cambiamento riguarda anche il rapporto nella distribuzione del lavoro tra subordinato e autonomo, con uno spostamento importante verso quest’ultimo. Da qui la necessità di indagare il settore finanziario con un’attenzione particolare al lavoro autonomo nelle sue varie declinazioni, per capirne i bisogni espressi e inespressi, per verificarne la richiesta di rappresentanza. Si tratta di situazioni nelle quali, grazie alla sperimentazione su larga scala del lavoro remoto, alla digitalizzazione e al cambiamento della richiesta della clientela, sempre più abituata a essere servita attraverso le piattaforme, assistiamo all’abbandono dei territori da parte delle aziende a favore di grandi centri direzionali, situati prevalentemente a Milano. Ne consegue una riduzione di costi senza precedenti per le aziende che utilizzano come ammortizzatore sociale lo “smart working” (causa ed effetto esso stesso del fenomeno) e un sempre maggior utilizzo del lavoro autonomo per l’offerta fuori sede dei prodotti».

L’incontro, che dopo l’esposizione della prima elaborazione dei risultati della ricerca ha visto gli interventi dei segretari nazionali della FISAC CGIL Alessandra Orlando e Luca Esposito, del segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana, Massimo Bonini, del segretario generale di FISAC CGIL Toscana, Daniele Quiriconi, è stato concluso da Gabriele Poeta Paccati, segretario generale di FISAC CGIL Lombardia: «L’ingresso del lavoro autonomo nel settore finanziario non è certo una novità. Tuttavia, le rapide trasformazioni del mondo finanziario e conseguentemente dei modelli organizzativi di banche e assicurazioni, mettono in luce un fenomeno che è in rapida crescita, soprattutto negli anni più recenti. Aumenta il numero degli occupati con contratto di lavoro non subordinato, aumentano quindi i lavoratori e le lavoratrici autonomi/e, ed aumentano in forme molto varie ed eterogenee, non riconducibili ad un unico modello. Questa variabilità e frammentazione del lavoro autonomo è la caratteristica che ne rende difficile la rappresentanza. Qui c’è un grande spazio lasciato vuoto dalla legge ma anche dalle tutele che può offrire la contrattazione collettiva. La ricerca che abbiamo presentato oggi è solo un passo verso una iniziativa ancora più Impegnativa verso questo mondo che, pur nelle sue particolarità, esprime, come dimostra la ricerca stessa, un bisogno di rappresentanza e di tutela specifici».

Redazione
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Pubblicato il 02 Luglio 2021
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