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Confartigianato Altomilanese e la zona rossa: “Subito chiarire le responsabilità e ristori alle aziende colpite”

Il presidente Sanavia sottolinea il rigore che deve essere massimo, come massima deve però anche essere la serietà

Gianfranco Sanavia Confartigianato Legnano

Il Presidente di Confartigianato Alto Milanese, Gianfranco Sanavia riprende la posizione del Presidente lombardo Massetti e degli imprenditori lombardi associati a Confartigianato in relazione ai recenti sviluppi sulla zona rossa lombarda.

«Dall’inizio della pandemia – così Sanavia – la nostra chiara posizione è stata quella dell’assoluta priorità alla tutela della salute delle persone garantendo loro anche un sistema socio-sanitario capace di rispondere, sempre, alle esigenze emergenziali. Ma avevamo anche detto che era fondamentale per tutte le attività produttive e di servizio che le regole applicate fossero trasparenti e comprensibili a tutti».

«Era chiaro anche ai poco esperti, fin da una settimana, – continua nello sfogo Sanavia – che fossero state utilizzate formule di calcolo e dati incoerenti con la realtà che avevano ancora costretto la Lombardia in una zona rossa che non pareva del tutto giustificata. Gli imprenditori lombardi già si chiedevano perché in una Regione dove i nuovi casi avevano un’incidenza minore alla media nazionale e molto minore che in regioni limitrofe, e dove il sistema sanitario non sembrava essere in preoccupante e irrimediabile affanno, venisse adottato un provvedimento così “draconiano”.
Dopo la conferma dei gravi errori che hanno bloccato la Regione Lombardia, locomotiva d’Italia, nella zona rossa, inutilmente e in modo discriminatorio rispetto ad altri territori, la nostra associazione non può che chiedere, ma con forza,  cose molto semplici».

Sanavia le indica nella chiarezza sulle responsabilità vere di questi errori e se ne traggano le dovute conseguenze nel rispetto dei sacrifici fatti da tutti i cittadini; in provvedimenti urgenti a ristorare le attività economiche che sono state inutilmente penalizzate, senza che questo avesse effetti reali sul contenimento dell’epidemia.

«Lo chiediamo ancora una volta in pieno spirito collaborativo verso le istituzioni e senza scivolamenti verso facili strumentalizzazioni, ma nella convinzione che siano entrambe priorità irrinunciabili: la protezione della vita di tutti (a partire dai più fragili) e il mantenimento dell’efficienza del tessuto produttivo, che peraltro contribuisce a tenere in piedi anche i servizi essenziali come la sanità ed il sistema pubblico di welfare. Abbiamo sempre creduto- conclude Sanavia -che il rigore debba essere massimo, come massima deve però anche essere la serietà. Ci attendiamo, dunque, risposte rapide e soddisfacenti».

Redazione
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Pubblicato il 23 Gennaio 2021
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