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Rho, 36enne chiedeva soldi per la droga e picchiava i genitori: arrestato

Il rhodense, pregiudicato, chiedeva insistentemente denaro ai genitori che, se non rispondevano alle sue richieste, venivano aggrediti e picchiati. 

Al termine di una delicata attività investigativa nella giornata di ieri gli agenti del commissariato di Rho Pero hanno arrestato M.O., cittadino rhodense di 36 anni, pregiudicato: l'uomo chiedeva insistentemente denaro ai genitori che, se non rispondevano alle sue richieste, venivano aggrediti e picchiati. 

L’attività d’indagine era stata avviata a settembre del 2016 dopo ben 5 interventi da parte della volante effettuati anche in ore notturne nell’abitazione che M.O. condivide con gli anziani genitori. Erano stati proprio i genitori, in diverse occasioni, a richiedere l’intervento della Polizia di Stato proprio a causa dei continui comportamenti violenti e minacciosi del figlio.

I due genitori anziani erano infatti esasperati dalle continue richieste di denaro determinate dalla necessità del figlio di acquistare sostanze stupefacenti: quando le richieste non venivano soddisfatte iniziavano i maltrattamenti e le violenze anche fisiche, tanto che i due anziani erano spesso costretti a rinchiudersi nella loro abitazione (il figlio viveva nella mansarda al piano superiore). I due anziani venivano anche minacciati di morte e picchiati.

Al piano inferiore dello stesso complesso, tra le altre cose, abita anche il fratello di M.O. il quale più volte era dovuto intervenire per cercare di calmare il congiunto ma ricevendo lo stesso tipo di trattamento.

Ieri, 16 maggio, gli uomini del Commissariato di Rho Pero hanno notificato all'uomo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e lo hanno arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia ed estorsione: a questo va aggiunto che nel frattempo, mentre le indagini erano in corso, a carico di M.O. è sopraggiunta una sentenza che lo condanna definitivamente a cinque anni di reclusione definitivi per una serie di reati commessi negli anni precedenti. 

M.O., ora detenuto nel carcere di San Vittore, oltre a scontare la pena di cinque anni dovrà rispondere anche degli ultimi reati.

Redazione
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Pubblicato il 17 Maggio 2017
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