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Operazione “Arma Letale”: più di 200 armi sequestrate

A scendere in azione i carabinieri di Legnano che hanno scoperto un vero e proprio arsenale da guerra...

Con 8 arresti, per la detenzione illegale d'armi, si è conclusa l'operazione "Arma Letale" tra le province di Milano e Brescia. I sequestri, "collezionati" in questi anni, hanno coinvolto anche la zona del Legnanese.

A coordinare le indagini la procura di Busto Arsizio, procuratore Capo della Repubblica di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, quella di Bergamo e di Brescia. A scendere in azione i carabinieri della Compagnia di Legnano che, durante lo scorso mese di febbraio, hanno scoperto nell'abitazione di due fratelli di Castano Primo un vero e proprio arsenale da guerra. Durante le perquisizioni i militari hanno rinvenuto, nascosta dietro la culla del figlio del padrone di casa, una pistola “Colt” calibro 45, con matricola abrasa e cinque proiettili nel serbatoio (leggi qui). I due fratelli sono agli arresti domiciliari.

Da questo episodio gli investigatori sono arrivati a smascherare un gruppo di persone che deteneva illegalmente armi da fuoco e da taglio. I protagonisti dell'importante sequestro sono risultati operai, ex dipendenti pubblici, infermieri, autisti e muratori in pensione. Tutti si sono dichiarati semplici appassionati. Alcuni di loro tenevano le armi in casa, come un muratore di Brescia in pensione, che aveva allestito in una stanza un vero e proprio laboratorio per montare ed esporre le armi. Pare proprio quest'ultimo a capo dell'intera organizzazione.

Il sequestro sembra ammonti a più di due milioni di euro. Durante l'operazione i militari hanno recuperato più di 100mila munizioni e oltre 200 armi tra cui 6 mitragliatrici, 24 pistole mitragliatrici, 74 fucili, quattro pistole lanciarazzi, 126 tra baionette e pugnali e 23 sciabole. Sono stati rinvenuti alcuni prototipi della seconda guerra mondiale, che non sono più in circolazione.

Secondo quanto emerso, non si tratta di collezionismo in quanto per legge le armi devono essere antiche, oppure, se si tratta di armi da guerra, devono essere completamente disattivate.

Una vera e propria rete di scambio quella smascherata dai militari che ora non escludono nessuna pista, eccetto quella legata alla criminilità organizzata. Rilevati, inoltre, alcuni legami con il mondo politico di destra estrema.

Ora le indagini non si concluderanno qui, ma proseguiranno con ulteriori accertamenti.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Giugno 2015
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