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Dalla Fippi di Rho fino a 900mila mascherine ogni 24 ore

Una prima azienda, la Fippi di Rho, ha riconvertito parte della propria produzione in mascherine.

É partita la produzione lombarda di mascherine. Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia, Politecnico di Milano, le associazioni di categoria con in prima fila Confindustria Lombardia, è stato individuato il materiale idoneo e una prima azienda, la Fippi di Rho, ha riconvertito parte della propria produzione in mascherine.
La Fippi, dopo aver riconvertito un impianto, organizzato la produzione, la "pallettizzazione" e il confezionamento, riuscirà a produrre fino a 900mila mascherine in 24 ore. A livello tecnico ha riconvertito una delle tecnologie di pannolini per l'infanzia – che permette produzioni su larga scala – nella produzione di mascherine, cambiando dei processi alla linea, aggiungendo elastici e usando colle specifiche e materiali idonei. Grazie al know-how dell'azienda, ai dipendenti, ai test fatti con il Politecnico di Milano la fabbricazione ha preso il via.
[pubblicita]«La filiera lombarda di produzione delle mascherine è una realtà – commenta l'assessore all'ambiente e clima Raffaele Cattaneo, che ha visitato la Fippi – le mascherine sono pronte per essere distribuite e hanno la capacità di proteggere realmente. Il materiale è stato testato dal Politecnico di Milano che ne conferma un potere filtrante superiore a quello delle mascherine chirurgiche certificate. La nostra prima priorità è proprio quella di garantire alle persone che la indosseranno una protezione reale e non solo una parvenza».

«L'idea è nata da un'esigenza interna all'azienda – ha spiegato Claudio Guarnero, amministratore delegato di Fippi, azienda a conduzione famigliare nata negli anni '70, la cui guida è ora in mano alla seconda e alla terza generazione – per proteggere i dipendenti. Abbiamo utilizzato una parte del materiale del pannolino per creare delle mascherine da utilizzare in un primo momento al nostro interno. Successivamente, contattati da Regione Lombardia abbiamo deciso di dare un contributo alla produzione. Con il Politecnico abbiamo individuato la materia prima idonea, collaborando con l'azienda Atex (specializzata in tessuto non tessuto per l'utilizzo medicale) e abbiamo individuato il materiale idoneo e con adeguato potere filtrante».

Le mascherine sono state autocertificate dall'azienda e sono in attesa del riscontro di idoneità da parte dell'ISS, ottenuto il quale la distribuzione sarà garantita innanzitutto per le strutture sanitarie e socio-sanitarie. Nel frattempo, le mascherine possono comunque essere già utilizzate per proteggere i pazienti, i volontari e i cittadini.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Marzo 2020
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