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“Uno sviluppo territoriale al di là dei confini di ogni singolo comune”

La visione della dr.ssa Elena Corsi del PIME al convegno organizzato dalla Fondazione Ticino Olona

Di seguito, un riassunto dell’intervento della Dott.ssa Corsi del Centro Studi PIM, al convegno organizzato dalla Fondazione Ticino Olona

La Fondazione di Comunità Ticino Olona ha affidato al Centro Studi PIM la ricostruzione di un quadro conoscitivo del suo territorio di riferimento, con l’obiettivo di partire da una conoscenza approfondita (e aggiornabile nel tempo) del proprio contesto per meglio focalizzare temi e politiche sui quali accompagnare i tanti progetti che, “dal basso”, possono rafforzare il senso di appartenenza alla comunità e generare uno sviluppo inclusivo e sostenibile.

Lo studio, articolato in 5 capitoli, parte da una lettura del territorio e delle sue geografie e analizza poi caratteristiche ed evoluzione della popolazione residente, la sua condizione occupazionale e il tessuto produttivo ed economico del territorio, gli indicatori che riguardano l’istruzione e l’offerta educativa e culturale, la condizione sociale degli abitanti, la dotazione del sistema sanitario e assistenziale, provando a far emergere i potenziali, differenziati bisogni.

Il percorso di analisi restituisce il racconto di un’area con una grande estensione territoriale e molto differenziata al suo interno, nella quale la popolazione residente è cresciuta, negli ultimi 10 anni di quasi 30mila unità, e arriva oggi a contare 490mila persone. La porzione del Legnanese è quella con la maggiore densità abitativa – nei suoi 11 comuni risiede il 38,5% della popolazione, mentre l’Abbiatense, pur comprendendo 19 comuni, presenta un tessuto insediativo molto rarefatto che ha però espresso negli anni più recentiuna maggiore domanda residenziale. Una crescita importante della popolazione residente caratterizza infatti i comuni dell’Abbiatense (+11%), e in particolare il comune di Abbiategrasso e la porzione a sud, nei suoi territori più vicini al comune di Milano: Noviglio, Casarile, Rosate e Vernate.

Anche se la quota di popolazione straniera supera di poco l’8% (40.466 residenti), mostrando quindi un valore decisamente inferiore a quello medio del territorio metropolitano, senza questo apporto la crescita della popolazione si sarebbe fermata al 3,6% e, in alcuni comuni, sarebbe addirittura diminuita: a Boffalora, Binasco, Nerviano, Magenta, Vittuone, San Vittore Olona, Villa Cortese, Canegrate, Inveruno, Vanzaghello e Castano Primo, l’incremento demografico degli ultimi10 anni è infatti da ascriversi esclusivamente al saldo positivo della popolazione straniera.

I residenti della zona Ticino Olona nel suo complesso sono mediamente più giovani di quelli di Città metropolitana e, di conseguenza, è maggiore l’incidenza dei bambini piccoli e dei giovani in età scolare mentre, d’altra parte, si evidenzia una quota inferiore alla media metropolitana dei residenti con più di 75 anni. Anche in questo caso emergono però significative disomogeneità territoriali: i comuni del Legnanese e del Castanese sono quelli nei quali maggiore è la quota di residenti anziani, oltre a Magenta e Abbiategrasso che tendono a riprodurre i caratteri tipici delle centralità urbane. D’altra parte, i territori che da nord a sud costituiscono la fascia più prossima al capoluogo, appaiono quelli con la quota maggiore di bambini piccoli, esito possibile di nuovi insediamenti di famiglie giovani.

Anche rispetto agli indicatori occupazionali la geografia del territorio appare divisa in due lungo un’asse longitudinale che vede i tassi di occupazione della popolazione più elevati nei comuni che, da nord a sud, rappresentano, di fatto, la prima e seconda cintura del capoluogo: Zelo, Arconate, Cisliano, Noviglio, Bubbiano, Corbetta, Gaggiano, Sedriano, Arluno.

Provando a fare un esercizio di estrema sintesi, non semplice per un’area così variamente articolata, sembra emergere la convivenza di due sistemi territoriali, che non hanno naturalmente confini geografici precisi ma tendono a caratterizzare, l’uno, la porzione occidentale del Ticino Olona mentre l’altro connota maggiormente l’asse orientale, quella più contigua al capoluogo. Tessuto più consolidato il primo, meno soggetto a cambiamenti strutturali della popolazione e del tessuto produttivo, evidenzia una tendenza all’invecchiamento della sua struttura demografica ed economica, mentre il secondo appare più dinamico e in qualche modo, più ricco di risorse e opportunità.

A parte quindi il Castanese, che ricade interamente nella prima tipologia e sembra essere la zona dai tratti più critici, le altre, Legnanese, Magentino e Abbiatense si nutrono di un mix di traiettorie di sviluppo che può diventare un’opportunità, a patto di avere un respiro territoriale che va oltre i confini del singolo comune, riuscendo così a mettere in gioco, insieme alla cittadinanza, competenze e cooperazione tra soggetti diversi, pubblici (a livelli diversi), privati, del privato sociale, con particolare riferimento al mondo della cooperazione e del terzo settore.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Ottobre 2019
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