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Pero, menzione speciale al premio Bancarella per Rosangela Percoco

La menzione speciale per il libro su Leonardo Cenci e la sua voglia di vivere

Menzione speciale al premio Bancarella di Pontremoli per la scrittrisce di Pero Rosangela Percoco con il libro su Leonardo Cenci, affetto da una malattia inguaribile e appassionato di maratone.

"Vivi, Ama, Corri. Avanti tutta!", edito da Salani, lancia un messaggio. Che è quello di innamorarsi della vita, giorno dopo giorno. Sempre con il sorriso.

Quando l’editore le ha proposto di raccontare la storia di Leonardo, la scrittrice perese era titubante. Ha cambiato idea nel momento in cui lo ha conosciuto apprezzando la sua gioia e il suo perenne sorriso. «Ho parlato con Leonardo di tutto, in una giornata intensa e ricca di emozioni – spiega – qualcosa mi ero appuntata, molto mi era rimasto nella testa».

[pubblicita]Nel 2012 la vita di Leonardo è stata stravolta da una diagnosi terribile. Quella di adenocarcinoma polmonare al quarto stadio. Non gli davano più di quattro, al massimo sei mesi di vita, ma lui non si è arreso. Ha cominciato a correre e sempre con il sorriso. Ha corso per due volte la maratona di New York andandosene nel mese di gennaio di quest’anno. E, nel frattempo, ha raccolto fondi da destinare alla ricerca contro i tumori. Ha voluto raccontare la sua storia ai giovani, ha fatto proposte per rendere meno opache e più colorite le pareti del reparto di oncologia a Perugia.

Una storia incredibile, quella raccontata da Rosangela Percoco: non una storia strappalacrime, ma un racconto di speranza, di gioia e di sorrisi. Perché Leonardo amava sorridere. «Mi disse che il cancro era semplicemente un ospite nel suo corpo – sottolinea Percoco – e se fosse morto anche il cancro sarebbe morto insieme a lui. Gli piaceva parlare con i ragazzi. Durante un incontro chiedeva ai giovani quanti di loro fossero felici. Al massimo si alzavano due o tre mani».

Sembra incredibile che una persona affetta da tumore possa sostenere una prova massacrante come la maratona, una corsa lunga 42 chilometri e 195 metri difficili anche per i più sani e allenati. Eppure la forza di volontà vince su tutto. «Leonardo diceva che la domanda ti arriva addosso al 33esimo chilometro – aggiunge la scrittrice – è a quel punto che ti chiedi se devi fermarti o proseguire. E’ come nella vita. Ci si può fermare, si può cadere. Ma si deve andare avanti fino alla fine». 

«Siamo consapevoli della ricchezza che una storia come quella di Leonardo contiene – commenta il sindaco di Pero Maria Rosa Belotti . Ci incontreremo nuovamente, da settembre in poi, per trasmettere il suo messaggio stupendo ai nostri ragazzi».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Luglio 2019
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