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Prostituzione in città: dalla strada si trasferisce in casa

Alcuni casi individuati dalla Polizia Locale - In crescita il numero di ragazze cinesi introdotte nel "mercato" - Le tariffe cambiano tra donne bianche e di colore

Non sono sempre visibili ai bordi delle strade ma ci sono, anche perchè la "domanda" tra i legnanesi c'è. Il fenomeno della prostituzione, sempre più spesso, in città è "indoor", ossia al chiuso. E non soltanto nei centri massaggio, ma anche in appartamento, in edifici insospettabili. 

A confermare il trend è Marzia Gotti, responsabile dei servizi di prossimità territoriale dell'associazione Lule, onlus che dal 1996 si occupa della gestione di interventi sociali nel settore della prostituzione e della tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Uno spaccato, il suo, avvalorato dai quattro casi trattati nel 2018 dalla Polizia Locale, le cui indagini sono circondate dal massimo riserbo. 

Il mercato del sesso a pagamento cambia a seconda del territorio con cui deve confrontarsi: se nell'area del Legnanese, Rhodense e Magentino la prostituzione è outdoor, ovvero alla luce del sole, nelle città di Legnano e Rho è al "chiuso": i clienti cercano ambienti sicuri dove poter evitare controlli e multe. La strada, nella mente del "consumatore", diventa «pericolosa, la casa, il “chiuso”, più tutelante – spiega Gotti -. Inoltre, i clienti possono disporre di più tempo». A bussare alle porte degli appartamenti a "luci rosse" sono «18enni, ma anche uomini adulti e persino 70enni, in gran parte italiani di ceto medio-alto, pronti a spendere 70 euro all'ora. In strada la "tariffa" è diversa e il tempo stringato: un rapporto completo con una donna bianca vale 30 euro, con una donna di colore 15 euro». 

Nel 2018 i volontari Lule, sul fronte della prostituzione indoor sono riusciti a incontrare 8 donne su 250 contatti recuperati dai numerosi annunci

«Gran parte delle donne con le quali i volontari sono riusciti a instaurare un rapporto di conoscenza a livello telefonico sono di provenienza sudamericana, in particolare brasiliana – spiega ancora Gotti -. Il gruppo delle europee vede una buona percentuale di ragazze provenienti dalla Romania. E tra le asiatiche gran parte delle donne contattate sono di nazionalità cinese, Sono più del 60%». 

«Con loro è difficile instaurare un rapporto di conoscenza – conclude Gotti –. Spesso sono donne mature, ma recentemente sono state introdotte nel mercato anche giovanissime. La prostituzione cinese è un fenomeno in costante evoluzione e presenta più modelli organizzativi e di mercato». 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Febbraio 2019
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