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Paiusco a New York, in visita al Catholic Worker

L'amico Ivo ci descrive anche la mostra al Metropolitan Museum dal titolo "Corpi celesti. Moda e immaginazione cattolica" 

Caro direttore, qui a New York i ritmi sono abbastanza frenetici e sicuramente i miei report non saranno a cadenza quotidiana; mi manca il tempo per scrivere. Dopo tutto, ho pensato, a chi mai interesseranno veramente (700 e più lettori nelle prime due corrispondenze non ci sembrano così poche, ndr)? Questa volta non c'è neppure l'occasione del New York Encounter. Diciamo che è per me la possibilità di lasciare una traccia di viaggio e di condividere delle impressioni. Vì parlerò stavolta di due interessanti mostre e della visita alla sede del Catholic Worker.

La prima mostra è quella che è in corso al Metropolitan Museum nella sede principale sulla quinta strada e nella seconda sede dei Cloisters. Il titolo è "Corpi celesti. Moda e immaginazione cattolica" dove i corpi celesti non sono le stelle e i pianeti bensì i corpi umani rivestiti da abiti, in questo caso  opera di grandi stilisti. La tesi è che la cultura cattolica e la liturgia hanno influenzato anche la moda, e ciò viene testimoniato attraverso decine di abiti in mostra inseriti in un ambiente suggestivo ispirato al Medioevo. Infatti i Cloisters sono tutti occupati dalla mostra: si tratta di una abbazia medioevale ricostruita con pezzi originali provenienti da edifici monastici francesi e spagnoli e ricollocati in  modo suggestivo su una altura nella parte nord di Manhattan che sovrasta il fiume Hudson.

Nella sede centrale del Met invece l'allestimento è nelle sale dove sono esposte le sculture medioevali. A fianco di statue di splendide madonne con bambino di provenienza nord europea dal 1200 al 1500 fanno da contraltare abiti splendidi nella loro semplicità o talvolta stravaganti di Dolce & Gabbana, Moschino, Valentino e molti altri. Grande tripudio di abiti da sposa, soprattutto ai Cloisters, e grande successo di pubblico. Qualche foto può rendere l'idea. Forse si capirà che fede e cultura cattolica e bellezza sono intimamente legate e che la liturgia ne è un'espressione potente.

La seconda mostra di cui voglio parlarvi è quella relativa a una singola opera d'arte, la Visitazione del Pontormo, pittore fiorentino del 500. L'opera è esposta alla Morgan Library, un ente privato, ed è la prima volta che – non senza polemiche nel nostro paese – lascia l'Italia. Il dipinto, di grandi dimensioni, proviene da una  chiesa di un paese vicino a Firenze, Carmignano, ed è spettacolare per gli sguardi delle donne che si incrociano, Maria ed Elisabetta, o che guardano verso lo spettatore, come nel caso delle due accompagnatrici. Sono stupendi anche i tenui colori degli abiti.

Un  vero capolavoro, illustrato in loco dal punto artistico, ma ci chiedevamo quanti dei visitatori conoscessero il significato di questo storico abbraccio tra la Madonna e Santa Elisabetta, entrambe incinte, ambedue ispirate dallo Spirito Santo che subito dopo avrebbe fatto prorompere Maria nel Magnificat. Se si perde l'origine la pura estetica rischia di essere fine a sè stessa.

Concludo l'odierno reportage con la visita al Catholic Worker, precisamente alla St. Joseph's house in 1st street nel Lower East Side. Il posto non è gran che curato, forse per non mettere i  soggezione i "clienti", che poi sono homeless di tutti i tipi, come i nostri barboni. Era mattina, verso le 10 ma si serviva ancora la colazione.

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare un ragazzo volontario di nome Gabriel, che parla bene italiano essendo vissuto dieci anni a Bologna. Nel prossimo articolo vi racconterò in  dettaglio.

Qui comunque siamo in una delle periferie di cui parla Papa Francesco. E a proposito di Papa ieri 4 ottobre ricorreva l'anniversario dela prima visita di un papa negli Usa, Paolo VI nel 1965.

A risentirci.

Ivo Paiusco

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Ottobre 2018
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