Nella stanza della rabbia, “un gioco terapeutico”
L'intervista a Valentina arrivata da Desio con il fidanzato che le ha regalato una sessione di 15 minuti per spaccare oggetti e sfogare la propria rabbia

Per spaccare la sedia di legno ha avuto bisogno dell'aiuto del fidanzato. Per disintegrare gli altri oggetti dati in dotazione nel gioco è bastato usare un pò di forza. Valentina è uscita dalla stanza della rabbia, inaugurata la scorsa settimana a Legnano, stremata ma carica di adrenalina e di soddisfazione. «Sono entrata in questa stanza e ho iniziato a spaccare tutto ciò che ho trovato, un gioco in cui in più ci si sfoga,è terapeutico. Fantastico, davvero fantastico, un gioco terapeutico». Queste le prime sensazioni della giocatrice, arrivata da Desio con il compagno che le ha regalato a sorpresa una sessione di 15 minuti per distruggere con piede di porco e protezioni, elettrodomenstici, mobili e stoviglie. Nel video la sua esperienza.
Valentina non è l'unica cliente che ha sfogato la propria rabbia nella rage room legnanese. In due soli weekend di apertura sono arrivate una cinquantina di adesioni-prenotazioni da parte di coppie, singles e gruppi di amici, prevalentemente di età compresa tra i 30 e i 50 anni. «Questa sera – ci hanno spiegato gli ideatori-fondatori di Angers Game – abbiamo un addio al celibato. Una delle nostre prime clienti è stata una donna alta un metro e cinquanta: si è presentata da sola e ci ha sbalordito per la sua forza. Le motivazioni per cui si partecipa sono varie, noi ripetiamo sempre che si tratta di un gioco». Ispirato dalle stanze della rabbia diffuse negli Stati Uniti e in Asia, il concept è stato studiato e concretizzato da un gruppo di amici che nella vita fanno tutt'altro, dal fisioterapista, all'impiegato di banca. Una sfida, la loro, che si è già fatta ampiamente notare.
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