E' stata sua la sentenza aprifila. Martedì 19 il giudice di pace di Legnano ha accolto il suo ricorso, il primo di una lunga serie contro le multe emesse attraverso il photored sul Sempione all'altezza di San Lorenzo.

Adriano Lattuada, agente di Polizia per oltre 20 anni e ex assessore di Cerro Maggiore con la giunta leghista di Marina Lazzati, è stato il primo tra "le vittime del photored" a vedersi annullata la multa, riconosciuto il rimborso del contributo unificato e delle spese legali e a poter chiedere quindi il reintegro dei punti della patente.

Lattuada come moltissimi tra i multati, è un motociclista. A giugno, mentre stava percorrendo la SS33, si è posizionato sulla corsia di svolta a sinistra. Il sensore del semaforo, però, non ha rilevato la sua presenza in coda e così sono passati minuti e minuti senza che comparisse il via, mentre sulla corsia a fianco, quella per proseguire dritto, il semaforo ha portato a termine tre cicli di luce verde. Sospettando un guasto nel semaforo, quindi, Lattuada ha deciso di proseguire dritto con la sua moto, non appena il semaforo avesse dato l'ok a procedere e di rinunciare alla svolta a sinistra. Ed è lì che è scattata la multa.

Il motociclista ha deciso di impugnare la sanzione e fare ricorso. E il giudice gli ha dato ragione. «All'udienza ero io contro sei persone del Comune – ci racconta Lattuada –. Quello che mi dispiace è di non aver trovato alcun tipo di collaborazione da queste persone. Non hanno mai ammesso l'errore». Lattuada, leghista come il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi, aggiunge: «purtroppo gli errori li fanno persone di ogni parte politica, sia il loro colore verde, rosso, giallo o azzurro. Bisogna essere in grado di ammettere quando si sbaglia però».