Da dirigente a spazzino, Pasquale contro la multinazionale
Il protagonista della vicenda ha ancora quattro procedimenti aperti e si è affidato all'avvocato legnanese Cristiano Bettinelli per risolvere la sua causa

Da dirigente ad autista-spazzino. Una demansionamento che non sarebbe piaciuto a nessuno, tantomeno a Pasquale Fulginiti, protagonista della triste vicenda presa in carico dall'avvocato legnanese Cristiano Bettinelli.
La storia del signor Fulginiti è cominciata nel maggio 2016, quando all'Area Sud Milano, azienda adibita alla raccolta e smaltimento rifiuti, è subentrata in appalto la Derichebourg – San Germano, multinazionale francese che opera su alcune regioni italiane tra le quali la Lombardia. Quest'ultima ha deciso subito per il licenziamento di Fulginiti. Dopo una prima battaglia giudiziaria con l'impugnativa di licenziamento, Fulginiti si è rivolto all'avv. Bettinelli in quanto, tornato sul posto di lavoro, «non era stato posizionato a capo del cantiere o a mansioni adeguate al suo 7° livello, conquistato sul campo, ma come addetto allo spazzamento e alla raccolta dei rifiuti, perciò da quadro ad operario» spiega l'avvocato. La motivazione? «Non ci sono posti disponibili», spiega ancora Bettinelli, il quale precisa che «il posto c'era già di diritto». Fulginiti veniva pagato come un dirigente pur svolgendo la mansione di operaio, la quale non sarebbe prevista nel suo contratto.
L'avvocato Bettinelli decide così di presentare ricorso d'urgenza, assegnato al dottor Martello, Presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Milano, il quale il 7 agosto si è pronunciato con l'obbligo della San Germano a riassegnare Fulginiti alla sua posizione precedente. La Multinazionale non si sarebbe però arresa, impugnando sia la sentenza di primo grado sul licenziamento, sia il provvedimento d'urgenza del dottor Martello.
50 anni, con una figlia di 18, il signor Fulginiti non sa più cosa fare e si è rivolto ai giornali in quanto ogni giorno sarebbe anche vittima di mobbing da parte dei colleghi tanto che in questi mesi, si è dovuto rivolgere ad una psicologa. Quotidianamente, da Bareggio, dove abita, si sposta a Buccinasco, sede del cantiere di lavoro, per poi spingersi per la raccolta dei rifiuti fino alla bassa lodigiana. «Ogni giorno mi pesa molto andare al lavoro. Comincio alle 6 ma mi alzo alle 4.30 perchè preferisco andare a piedi e rilassarmi. Le contestazioni verbali con i miei colleghi sono ormai quotidiane e riguardano anche il controllo dell'olio. Io chiedo solo il reintegro alle mie precedenti mansioni. In 23 anni di lavoro non ho mai avuto una sanzione disciplinare».
In tutta questa storia, ci sarebbe poi un altro piccolo particolare: una sanzione disciplinare, ritenuta da Fulginiti ingiusta e perciò da contestare. Secondo quando riferito dall'avvocato legnanese e dal suo assistito, durante la settimana di malattia presa per malessere psicologico data la situazione non facile che stava vivendo, Fulginiti avrebbe ricevuto una prima visita del medico dell'Inps, mentre la seconda volta il medico avrebbe dato il domicilio per sconosciuto.
E così, da aprile, mese in cui la San Germano è stata obbligata dal tribunale a riassumerlo, Fulginiti si trova con 4 procedimenti aperti, ma ancora non è tornato al suo posto, assegnato ad un impiegato di due livelli inferiori. Ora si dovrà attendere il 29 settembre, giorno in cui è stata fissata la discussione del reclamo relativo al demansionamento contro l'ordinanza del dottor. Martello.
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