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Il sindaco di Rho Pietro Romano: “Nessun luogo di culto alla ex Framar”

Ma se verrà presentata la documentazione richiesta, ha aggiunto, potrà diventare la sede della Lega Culturale Islamica Italo- Araba come prevede la legge: per il momento è però partita la procedura per sanzionare i lavori di risnamento effettuati senza autorizzazione

La destinazione d'uso industriale impedirà oggi e in futuro la realizzazione di un luogo di culto autorizzato, ma la destinazione d'uso è comunque legalmente compatibile con la sede di una associazione di promozione sociale e se l'iter di richiesta documenti verrà ultimato nulla potrà impedire l'insediamento alla ex Framar della sede della Lega Culturale Islamica Italo- Araba: questo è il riassunto di quanto spiegato martedì sera, come appendice al consiglio comunale, dal primo cittadino Pietro Romano.  

Romano ha iniziato ricordando la risposta all'interrogazione presentata dal consigliere Marco Tizzoni nel marzo di quest'anno: dal procedimento edilizio nel 2015, con parere negativo alla richiesta di cambio di destinazione d’uso, sino al gennaio 2017 e alla richiesta di permesso di costruire presentata dal proprietario per opere di risanamento dell’edificio, comprendenti servizi igienici e locali ad  uso comune.

"Le opere sarebbero state propedeutiche per tutte le attività compatibili con la destinazione d’uso – ha spiegato il sindaco -, specificato che il bene era stato promesso in vendita a un'associazione di promozione sociale". L'istanza era poi stata sospesa a febbraio 2017 con richiesta di integrazione e documentazione: Considerata la promessa di vendita alla associazione di promozione sociale Lega Culturale Islamica Italo- Araba, era stato poi richiesto alla stessa’ associazione di giustificare la correttezza della procedura dimostrando iscrizione e requisiti per poter usufruire delle agevolazioni che la legge consente alle attività di promozione sociale. La legge, infatti, prevede che la sede di queste attività possa essere compatibile con qualsiasi destinazione d’uso prevista dal piano di governo del territorio, quindi anche negli spazi della ex Framag e senza cambio di destinazione d'uso.

"Se dovesse insediarsi in quegli spazi un'associazione di promozione sociale come la Lega Culturale Islamica Italo- Araba – ha detto infatti il sindaco – l’attività sarebbe compatibile con le destinazioni d’uso per legge nazionale. A partire da questo dato di fatto è stata effettuata la verifica dei vigili del fuoco, che hanno rilasciato i certificati di prevenzione incendio, mentre è stata confermata la sospensione dell'istanza per carenza documentale. Attualmente il comune non ha rilasciato il permesso per mettere in atto le opere di risanamento conservativo. Siamo andati a verificare anche oggi, perché abbiamo avuto notizia che, al contrario, i lavori erano già stati eseguiti malgrado il permesso non sia stato ancora rilasciato. Ad oggi, dunque, si procede con il procedimento sanzionatorio. Gli uffici mi hanno comunicato che, se verrà presentata documentazione richiesta, l’attività e il trasferimento della nuova sede della lega Italo Araba è compatibile con la destinazione d’uso. Dopo di che si tratterà di fare controlli, che non si possono fare ex ante, per verificare quale utilizzo verrà fatto di quell’immobile, se come centro o sede dell’associazione di promozione sociale o per altro fine non compatibile. C’è, dunque, un verbale di accertamento e siamo ancora in attesa di integrazione documentale. A margine del procedimento amministrativo edilizio, sono già state informate le forze dell’ordine a proposito della cerimonia del Ramadan e di quanto altro possa essere accaduto nello stabile".

"Un luogo di culto non ci può stare – ha poi voluto riassumere il sindaco Romano chiudendo il suo intervento -, la sede di un'associazione promozione sociale, invece ci può stare. Permesso di costruire verrà dato solo se tutto sarà in regola, ma non per fare una moschea"

Redazione
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Pubblicato il 07 Giugno 2017
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