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Bollate, scuole e Anpi contro l’indifferenza

L'Isituto comprensivo di via Montessori e l'Anpi della sezione di Bollate si sono unite in un progetto sull'indifferenza rivolto ai giovani studenti

L'Isituto comprensivo di via Montessori e l'Anpi della sezione di Bollate si sono unite in un progetto sull'indifferenza rivolto ai giovani studenti: l'esperienza era destinata alle classi quinte della scuola primaria dell'Istituto.

Lo scorso 22 febbraio le classi interessate si sono recate in uscita presso il "Binario 21",  Memoriale della Shoah della stazione Centrale di Milano. L’uscita si collocava all'interno di un percorso ricco e articolato che ha coinvolto le classi negli ultimi due anni e ha visto coinvolti i bambini in diversi momenti emozionanti e ricchi.

"Lo scopo di questo progetto non è tanto quello di far conoscere ai bambini una fetta importante della nostra storia, ma quella di sensibilizzare le nuove generazioni verso un fenomeno spesso dimenticato o poco toccato: l’indifferenza – spiega Mirko Luppi, docente referente del progetto dell'IC M. Montessori Bollate -. Non si può rimane indifferenti davanti a un uomo che soffre, a un Paese in guerra, a una situazione che chiede il nostro interessamento attivo. Don Milani sosteneva che non servisse a nulla avere le mai pulite se poi si tenevano in tasca. Ecco, questo è diventato un po' il nostro motto. È necessario “sporcarsi” le mani, essere cittadini attivi, interessati e partecipi verso ciò che ci accade".

I bambini sono stati coinvolti anche in percorsi personalizzati all’interno delle singole classi e  hanno così potuto con mano conoscere e toccare una realtà a loro molto distante. "Si sono dimostrati attenti e coinvolti, intervenendo con molte domande e curiosità su quanto accaduto . continua Luppi che ringrazia poi anche i protagonisti degli incontri avuti con gli studenti -. Un ringraziamento va quindi assolutamente dato al signor  Sorani e sua figlia Manuela, all’ANPI per aver permesso che l’uscita avesse luogo, agli insegnanti che tanto si adoperano, ma soprattutto ai bambini, che con il loro coinvolgimento ci fanno sperare in un futuro di pace e fratellanza".

Redazione
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Pubblicato il 01 Marzo 2017
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