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Pienone a San Domenico per “Mille voci, una casa”

Giovani del Decanato di Legnano riuniti sui temi dell’accoglienza, della solidarietà, dell’integrazione...

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Pienone a San Domenico per “Mille voci, una casa” 4 di 5

“Mille voci, una casa. Serata per la pace”: era il titolo dell’iniziativa promossa dai giovani del Decanato di Legnano, svoltasi sabato 4 febbraio nel nuovo salone dell’oratorio di San Domenico, pieno in ogni ordine di posti. Testimonianze, poesie, musica, meditazioni, immagini e preghiere sui temi dell’accoglienza, della solidarietà, dell’integrazione.

Perfetta la regia della pastorale giovanile. Don Simone Seppi introduce la serata, proseguita – davanti a duecento persone, molte delle quali giovani – alternando vari racconti di migrazione, a tratti davvero toccanti. Risuonano le storie di Laura, 22 anni, fuggita dal Camerun dopo una vicenda di abbandoni e maltrattamenti; poi Victoria, 24 anni, altra storia dai connotati tristissimi, in fuga dalla Nigeria di Boko Haram. Quindi Adingra, 26 anni, della Costa d’Avorio, una storia di integrazione grazie all’accoglienza ricevuta al centro di via Quasimodo, seguito con professionalità e amicizia dagli operatori dei Padri Somaschi. In Italia ha studiato, conosce varie lingue, svolge attività di interprete in Tribunale e volontariato all’oratorio di Santa Teresa.

Pace, amicizia, fraternità, diversità, cultura: questi alcuni dei termini risuonati più e più volte. Ma anche dramma, sofferenza, violenza, guerra… Le parole di Papa Francesco nel messaggio per la Giornata per la pace illuminano il percorso, accompagnato da suoni, fotografie…

Quindi prende la parola Fatiha, nata in Marocco, sposa e mamma, che ora vive con la famiglia a Rescaldina. E, ancora, Francesco, passato per le scuole di lingua per stranieri e ora, a sua volta, insegnante e volontario e piccolo imprenditore del settore edile. Intervengono tre insegnanti, Claudia, Ladi e un’altra Claudia, delle scuole di lingua Babele, Pinocchio e presso le “Barbara Melzi”. Sara, italiana, condivide la sua esperienza prima di servizio civile e oggi come operatrice professionale per l’integrazione degli stranieri. Don Antonio rivolge alcune parole di forte impegno, sul versante dell’apertura culturale e religiosa, pur nella valorizzazione delle rispettive identità e peculiarità. 
Applausi, commozione. Si canta insieme. Poi silenzio per meditare. Quindi una preghiera comune promossa dai giovani di Fedialoghiamo (dialogo interreligioso).

Storie sofferte che si intrecciano con nuove speranze. Culture che dialogano. Giovani stranieri impegnati a loro volta nel volontariato, per “restituire” quanto hanno trovato in Italia…
Il buffet multietnico mette infine a tutti il sorriso. Si resta a chiacchierare a lungo, si stringono mani, numerosi gli abbracci. Ovunque sorrisi. “Anche questa è Legnano”, commenta un sacerdote. “Sono fiero di questi giovani”.

Immagini a cura di Simoh Solito

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Febbraio 2017
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