M5S sul futuro di Silla 2: “La salute dei cittadini non è trattabile”
Non piace il documento sottoscritto dall'amministrazione comunale rhodense e dai Comuni di Cornaredo, Milano, Pero, Settimo e A2A: "Popolazione non informata ed esclusa dagli accordi"

"La salute dei cittadini non è trattabile". È con queste parole che inizia la riflessione del MoVimento 5 Stelle di Rho, guidato in consiglio comunale da Mirko Venchiarutti (nella foto), sull'accordo sottoscritto dall'amministrazione comunale rhodense e dai Comuni di Cornaredo, Milano, Pero e Settimo e A2A che consentirà al termovalorizzatore Silla 2 di Figino di bruciare quasi 500mila tonnellate all'anno di rifiuti, fino al 2025. L'inceneritore, che tratterà anche i rifiuti provenienti da altre città, continuerà a funzionare sempre alla massima potenza per produrre il calore utilizzato dal teleriscaldamento.
Diverse le problematiche segnalate dagli attivisti del MoVimento 5 Stelle, a partire dal mancato coinvolgimento dei cittadini in questa importante decisione: "Su un argomento di tale importanza, che riguarda la salute di tutti i cittadini, è mancato il coinvolgimento. Sarebbe stato auspicabile svolgere degli incontri informativi durante la fase di rinnovo del documento e prima della sua stipula. Stiamo assistendo a rinnovi di protocolli utili a fare girare un certo tipo di economia in cambio di qualche pista ciclabile o qualche appezzamento di verde, come opere di compensazione e con la grande prospettiva di bruciare sempre di più per potenziare la rete di teleriscaldamento. Rho è stato riconosciuto come uno dei Comuni più virtuosi della Lombardia per la raccolta differenziata. Ci domandiamo, allora, se ha senso parlare dell'incremento del materiale da incenerire per alimentare la rete di teleriscaldamento, un sistema che prevede la sostituzione delle vecchie caldaie a gasolio. È logico bruciare rifiuti, utilizzando metano per portare energia alla rete? Non sarebbe più semplice e meno dispendioso, in termini di consumi energetici, bruciare il metano per produrre direttamente il calore che serve?".
Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle puntano poi la loro attenzione su un'altra questione: "Vorremmo capire come verranno ripartiti i 300mila euro tra i Comuni attigui all'impianto e capire chi sono i membri del comitato tecnico scientifico, un ruolo che dovrebbe essere super partes nelle funzioni di controllo delle attività dell'inceneritore. Ci piacerebbe che, insieme a esso, vengano pianificati incontri pubblici periodici per informare i cittadini su quanto riscontrato e che si provveda a far fare alle istituzioni controlli sempre più dettagliati attraverso gli enti competenti in modo da avere, in maniera sempre più precisa, il grado di qualità dell'aria e dei suoli sui quali viviamo. L'orizzonte, tanto auspicato, di una politica improntata sui rifiuti zero e l'idea della green economy sono davvero lontane".
Non solo critiche. Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle guardano anche al futuro e alla possibile riconversione dell'impianto di Figino: "Crediamo che con le tecniche oggi a disposizione si possa cominciare davvero a pensare a uno smantellamento degli impianti d'incenerimento, con una graduale diminuzione dei rifiuti da conferire alla termovalorizzazione. Si dovrebbe, inoltre, iniziare a provvedere a un accantonamento delle risorse economiche necessarie a ottemperare alle attività per una futura dismissione. Crediamo che per le aziende che operano nell'ambito della gestione dei rifiuti sia giunto il momento di pensare a una riconversione delle loro attività attraverso modelli di economia circolare, anche su indicazioni dell'Unione Europea che ha messo al centro delle sue politiche il riciclo dei rifiuti. È dimostrabile come una riconversione verso questo tipo di gestione possa generare più posti di lavoro rispetto al sistema attuale".
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