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“Il Tema di Sara” ricorda le atrocità dell’Olocausto

In occasione della Giornata della Memoria, lo spettacolo sarà proposto al Teatro di via Dante...

Dal 2005 si celebra convenzionalmente il 27 gennaio la Giornata Internazionale della Memoria, individuata dalla risoluzione n. 60/7 dell’Assemblea della Nazioni Unite ha individuato come il giorno in cui commemorare la memoria delle vittime dell’olocausto. Una scelta è dettata dal ricordo del 27 gennaio 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, rivelando pubblicamente l’orrore del genocidio nazifascista.

Per non dimenticare venerdì 27 Gennaio alle 21 al Teatro di Via Dante l’Università della Terza Età – Gruppo teatrale di Gorla Minore, con la partecipazione della Scuola di “Danza Dance Club Studio” di Anna Fana con sede a Busto Arsizio, della Scuola di Musica e Canto “My Music” di Valentina Cavallin con sede a Cassano Magnago e il patrocinio del Comune di Castellanza, presenta lo spettacolo "Il Tema di Sara". Lo spettacolo teatrale è ispirato al tragico sabato del 16 ottobre 1943 quando alle 5.15 del mattino le SS invadono le strade del ghetto ebraico di Roma e rastrellano 1024 persone, tra cui oltre 200 bambini. Due giorni dopo, alle 14.05 del 18 ottobre, diciotto vagoni piombati partiranno dalla stazione Tiburtina. Dopo sei giorni arriveranno al campo di concentramento di Auschwitz in territorio polacco. Solo quindici uomini e una donna ritorneranno a casa dalla Polonia. Nessuno dei duecento bambini è mai tornato. 

L’episodio, rivisitato e romanzato da Loredana Raneli, docente del gruppo teatrale, ha tratto slancio dalla santificazione di Papa Giovanni XXIII che si spese per aiutare la comunità ebraica a sfuggire ai campi di concentramento. Lo spettacolo è ambientato nella Roma dell’autunno del 1943 e prende spunto dalle angosce e dalle speranze perdute degli adolescenti di quel tempo.

Il Tema di Sara vuole porre in evidenza soprattutto il lato emotivo, psicologico della comunità ebraica, nel periodo delle discriminazioni razziali e nell’incubo dei campi di concentramento e dare vita ad un progetto che vede fianco a fianco giovani, adolescenti e anziani. Uno spettacolo ed un progetto che si propongono di sensibilizzare le nuove generazioni su questa ricorrenza che mette setto la lente di ingrandimento l’ombra delle discriminazioni razziali, affinché possano essere un infelice ricordo del passato.

Ingresso libero.

Redazione
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Pubblicato il 24 Gennaio 2017
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