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Sguardi, memorie e futuro: Castellanza racchiusa in un libro

Nelle pagine emerge il colore come un’eco risonante che guarda al futuro senza tralasciare il passato...

Riceviamo e pubblichiamo dal comune di Castellanza l'annuncio della presentazione del libro sulla città, nato dalla collaborazione tra Comune e Archivio Fotografico Italiano.


E’ con immenso piacere che presentiamo la prima pubblicazione firmata dal FIF – Fondo Italiano Fotografia, nata da un progetto condiviso tra il comune di Castellanza e l’Archivio Fotografico Italiano.

Una collezione che ha come ambiziosa finalità quella di classificare la fotografia italiana, storica e contemporanea, partendo dal territorio cittadino, ben delineato in questo libro, per arricchirsi di immagini e esperienze scandite dal tempo e dallo sguardo degli autori, affermati ed emergenti, trasformandosi in una opportunità di conoscenza e di studio, di pensiero e riflessione, di mostre e pubblicazioni.

Un libro fotografico rappresenta sempre un punto di vista, un periodo storico, una lettura della realtà filtrata dalla sensibilità degli autori, che hanno setacciato la città alla ricerca di prospettive in bilico tra passato e presente, con uno sguardo al futuro.

Concetti semplici ma funzionali, che da tempo rappresentano pienamente la filosofia dell’Afi, impegnato nella documentazione di località a livello provinciale, regionale e nazionale, dai laghi ai fiumi, dal paesaggio urbano ai beni architettonici, passando per le valli e tornando alla terra, scovando segni che nella loro intimità svelano tracce di vita, senza indugi e malinconie.

La prima parte del volume, in bianco e nero, ritrae il recente passato, gli anni ’90, che hanno segnato importanti mutamenti, da paesaggio industriale a spazio residenziale, spostando di fatto la prospettiva, intesa come atto del guardare, che solo la fotografia può interpretare pienamente per la memoria collettiva, senza ambiguità.

I tre autori si sono misurati proprio con le modificazioni, documentando trasformazioni e smantellamenti che non sono denuncia o esaltazione del brutto, ma scene mutanti e reminiscenza, nel fluire del tempo.

Una città che cambia ma che conserva caratteristiche che la legano alla storia dell’industria, alle corti di ringhiera, alla pianificazione architettonica delle case del centro storico, dalle prospettive tipiche lombarde, ma anche proiettata ai nuovi insediamenti abitativi, disposti tra antichi muri, offrendo una parvenza rinnovata.

Incontriamo la stazione moderna, a tratti futurista, dalle linee geometriche e armoniche che pare vibrino quando accarezzate dalle folate del vento, poi la notte, che abbraccia i silenzi e addolcisce la visione, avvalendosi di atmosfere sognanti, in cui le rigorose linee degli edifici mutano in labirinti e profili d’ombra impenetrabili, immobili ma dialoganti.

Nello scorrere delle pagine emerge il colore, che trova rispondenze nella attualità della forma, come un’eco risonante che guarda al futuro senza tralasciare il passato, coniugando valori e significati, per tornare al bianco e nero, dai toni graduati, che nell’essenza si veste di grigi.

Dare un volto al reale sembra essere il filo conduttore di questo volume, con espressioni differenziante nell’intervallo del tempo, finalizzate a congiungere le aspettative biunivoche, nell’ambito di una complessiva attitudine intellettuale, che fa del pensiero il centro dell’azione e l’analisi di un sentimento, in cui la percezione assume il volto della forma, qui ben delineata.

Un appassionato omaggio a una città che ha saputo mutare verso nuove prospettive, mantenendo una sua specifica fisionomia, che ha accolto la fotografia come opportunità di incontro, tessendo relazioni con altri Paesi europei, dove il libro approderà per rappresentare legami, affetti e testimonianze visive.

Redazione
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Pubblicato il 31 Marzo 2016
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