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Una nuova sezione in biblioteca con i libri scritti in simboli

Gli In-book, che utilizzano la comunicazione aumentativa, serve ad aiutare i bambini a partecipare e apprendere...

Inaugurata in biblioteca a Castellanza la sezione In-book con 30 libri illustrati. La nuova parte educativa è stata preceduta da un incontro dal titolo "Leggere facile, leggere tutti!", dove sono intervenuti M. Antonella Costantino, neuropsichiatra infantile, Eugenia Ratti, insegnante nella scuola primaria di Albiate, Silvia D'Ambrosio, referente della sezione "Leggere diversamente" della biblioteca di Brugherio e Francesco Grande, direttore della biblioteca Ragazzi di Sesto San Giovanni.  

Un'occasione per parlare e confrontarsi sull'uso dei libri illustrati con testo integralmente scritto in simboli, realizzati da un'équipe di persone competenti e destinati a bambini che non riescono da soli a capire e a leggere i libri scritti solo con le parole. I simboli sono in bianco e nero con riquadrature per ogni parola illustrata proprio perchè il colore renderebbe ancora più faticosa la lettura. «Abbiamo bisogno di passare da una filosofia degli antibiotici a quella dell'acqua potabile – ha spiegato la dottoressa Costantino , quindi quando parliamo di sviluppo dei bambini abbiamo bisogno di fare in modo che l'ambiente permetta alle persone di "fiorire". In questo ci aiutano proprio le biblioteche, anche collaborando con le scuole del territorio, proponendo per esempio laboratori di lettura».

La comunicazione aumentativa serve per aiutare i bambini a partecipare e apprendere e viene usata di solito anche da chi interagisce con i bambini che la usano, quindi docenti e compagni di classe. A portare la propria testimonianza di insegnante alle prese con la comunicazione aumentativa Eugenia Ratti: «Da quando nella nostra scuola è arrivato Elia che utilizza la comunicazione aumentativa, abbiamo realizzato anche noi una sezione di libri in simboli. In ogni scuola ci sono bambini con diverse esperienze personali, però l'idea che ci muove è quella che ognuno di loro abbia possibiltà di crescita. I bambini portano a scuola le proprie difficoltà ed è poi la stessa scuola a doversi accorgere e dare risposte appropriate per permettere ai piccoli di partecipare e apprendere. La comunicazione aumentativa coinvolge qualsiasi momento della giornata, mentre la mattina abbiamo un momento completamente dedicato quando facciamo l'appello con l'uso dei simboli».

 

Redazione
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Pubblicato il 29 Febbraio 2016
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