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Disabili e sessualità: un diritto spesso negato

Un tema delicato di cui si è parlato ieri sera (venerdì 19) a Nerviano - Presente anche Max Ulivieri...

"E' ora di smettere di trattare questo tema come fosse qualcosa di sporco, con finta pruderia. Basta vedere la la sessualità in modo morboso: è uno stimolo naturale che tutti provano crescendo. E con tutti, intendo davvero tutti". Ha introdotto così il tema Paola Macchi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, presente ieri sera (venerdì 19) alla serata sulla "Disabilità e diritto all'affettività" promossa dal gruppo Disabilitá in movimento insieme al M5S di Nerviano a Garbatola. Un tema delicato e spesso ignorato dalle persone non direttamente coinvolte, un vero problema per chi deve affrontare la situazione quotidianamente in prima persona, in famiglia o nel volontariato.

"Lo stimolo sessuale è sentito da chiunque, normodotato o disabile, è uno dei bisogni primari della persona – ha spiegato Giovanna Rezzoagli, counselor che si occupa di sociale a Casarza Ligure -. Certi stimoli non possono essere ignorati o come sostengono alcuni repressi impegnando le persone in altre attività. E' una questione che ha il diritto di essere ascoltata, di essere discussa e che necessita di una soluzione". "La situazione, poi – ha ricordato Rezzoagli -, è particolarmente delicata per quanto riguarda le persone con disabilità psichica, più facilmente preda di individui con fini poco nobili, per usare un eufemismo".

"Un disabile ha più difficoltà nel vivere la sessualità – ha testimoniato Eleonora Goio, disabile motoria da 6 anni, in seguito ad un'operazione cerebrale e autrice del libro "Vita al Rallenty" -. La prima difficoltà sta nell'incontrare l'altro: non è semplice per un disabile andare in discoteca, a un concerto o anche solamente spostarsi con i mezzi pubblici. Ci sono ancora numerose barriere architettoniche. In secondo luogo bisognerebbe imparare ad accettarsi, a mettersi in gioco e in prima persona eliminare i propri limiti mentali, soprattutto se si è diventati disabili dopo un incidente. Bisogna ricordare che siamo persone prima di disabili. Io sono Eleonora, non Eleonora la disabile. Un altro problema, infine, è quello dell'assenza di figure professionali capaci di trattare il tema della sessualità nei disabili".

E proprio sull'istituzione della figura professionale dell'assistente sessuale per le persone con disabilità motoria o psichica si batte da anni Maximilano Ulivieri, Love coach e blogger. "L'assistente sessuale non ha rapporti completi con la persona che supporta – ha spiegato Ulivieri -, ma aiuta a scoprire quello che altri hanno avuto la fortuna di scoprire naturalmente. Aiuta a scoprire che il proprio corpo non è solamente una fonte di disagio e di dolore ma che è anche fonte di piacere".

In Italia, però, la figura professionale dell'assistente sessuale non è ancora riconosciuta. Ulivieri ha collaborato con il senatore Sergio Lo Giudice (PD) per la stesura di un decreto di legge a riguardo, fermo, però, da due anni. "Ecco perchè bisogna parlarne, bisogna far sentire che la necessità è concreta e quotidiana, non bisogna nascondersi – ha esortato Maximiliano Ulivieri -. Dobbiamo far risaltare il tema all'opinione pubblica e far sì che se ne interessi sempre più". Nel frattempo, Ulivieri e il suo comitato non si arrendono: lavorano a diverse proposte di legge in varie regioni italiane, per far partire una sperimentazione da allargare successivamente a livello nazionale. In Lombardia se ne occupa la consigliera Macchi, che ha garantito la presentazione di una proposta di legge regionale a maggio. "Non ci interessa il colore politico di chi ci supporta, non ci interessa quale regione ci darà ascolto per prima – ha spiegato Ulivieri -. Vogliamo ottenere risultati".

Per maggiori informazioni:
Link al sito LoveGiver di Maximiliano Ulivieri

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Pubblicato il 20 Febbraio 2016
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