Bilancio approvato non senza contestazioni a Cerro Maggiore. Nonostante aliquote TASI, TARI e IMU siano rimaste invariate, le opposizioni lamentano l'immobilismo della Giunta. Opere e obbiettivi fissati, infatti, non sono stati ritenuti sufficienti.

L'amministrazione, da parte sua, si difende affermando di aver fatto il massimo possibile con le disponibilità economiche attualmente in seno al Comune. «Siamo stati bravi con quello che potevamo quest'anno – ha risposto il sindaco Teresina Rossetti -. Avremmo potuto aumentare le tasse ma non lo abbiamo fatto, abbiamo preferito tagliare le spese e mantenere comunque i servizi al cittadino».

Previsti tra gli altri, all'interno del bilancio previsionale, interventi di adeguamento del manto stradale per un totale di circa 300 mila euro, l'installazione di un sistema di video-sorveglianza a Cantalupo per circa 30mila euro, opere di consolidamento e miglioramento del sistema antisismico nella palestra delle scuole Strobino per 200mila euro e 15mila euro per eventi e cultura.

Ma, a scatenare le polemiche più accese è stato l'investimento di 55mila euro per 3 anni che sarà destinato al centro Ginetta Colombo, «un esperimento fallito per quanto riguarda il bar ed il centro diurno, ma una realtà che è ancora necessaria per il territorio» come definita dall'assessore ai servizi sociali Piera Landoni. Tuttavia, proprio l'assessore ha voluto prendere le distanze dalla convenzione stretta tra Comune e cooperativa, risalente alla precedente Giunta in cui lei era consigliere di minoranza. «Sinceramente avrei gestito diversamente questa convenzione e dunque non mi prendo responsabilità che non mi appartengono in merito».

Parole che hanno infiammato il consigliere dissidente Giuseppe D'Anna. «Le affermazioni dell'assessore Landoni sono deplorevoli. Dissociarsi dalla convenzione solo perchè allora non era assessore è assurdo – ha tuonato D'anna -. Siamo tutti ugualmente responsabili per quanto deciso negli ultimi 10 anni in questo assise. E' vergognoso tirarsi indietro così. Io mi prendo tutte le responsabilità, sia nel bene che nel male». E su queste affermazioni il consigliere ha abbandonato l'aula, accompagnato dagli applausi del pubblico.

Un gesto immediatamente replicato da un altro dissidente: Antonio Lazzati. Stizzito perchè per due volte consecutive non gli è stata concessa la parola, anche l'ex sindaco ha lasciato l'assise.

Ma le frizioni nel parlamento cerrese non si fermano qui. Francesco Spataro, consigliere indipendente fondamentale per la sopravvivenza della Giunta, ha avvertito il sindaco Rossetti: «Il mio voto per il bilancio sarà favorevole ma questa amministrazione deve fare di più e lo deve fare da domani. Io ho fatto un enorme passo a lasciare il mio gruppo e ne ho pagato le conseguenze anche a livello personale».

Affermazioni che sono state subito recepite dal suo ex partito, Fratelli D'Italia. Da parte di Daniel Dibisceglie, esponente FdI, arriva l'invito ad attuare il loro programma elettorale, almeno in tema sicurezza, perchè «se come dice, Spataro ha abbandonato il nostro gruppo per il bene del paese, che lavori per esso. Il bene di Cerro è quanto concordammo insieme e non la sinistra al governo. Piuttosto stacchi la spina a questa Giunta e non approvi un bilancio che non ha diminuito la pressione fiscale».