Solidarietà ai coniugi Barello
In redazione diversi messaggi di vicinanza e di saluto ai due fondatori di Anffas dopo la decisione di lasciare l'associazione...

Anche oggi, in redazione, sono pervenuti messaggi di solidarietà e di saluto ai coniugi Barello, dopo la loro decisione di abbandonare Anffas, a seguito dell'ultima assemblea dell'associazione. Di seguito, le considerazioni di alcuni lettori
L'associazione Il Sole nel Cuore onlus, che mi onoro di presiedere, manifesta la sua convinta e profonda vicinanza alla famiglia Barello, alla cui intraprendenza e vivacità si deve la fondazione a Legnano di Anffas. I coniugi Barello sono stati un esempio cui il mondo del volontariato dovrebbe sempre ispirarsi, soprattutto per quello spirito di altruismo che ha caratterizzato il loro modo di operare verso il prossimo.
Valeria Vanossi
Cari Sig.ri Barello più che mai, oggi, vogliamo farVi sentire la nostra vicinanza per una situazione che sicuramente non avete voluto.
Lavoriamo con voi dal 1975, prima come Operatori ed ora come Coordinatori di Servizi da voi aperti. La nostra testimonianza di solidarietà si basa su fatti concreti portati avanti grazie alla fiducia che avete riposto in noi che potevamo però contare sul vostro appoggio:la formazione fatta fare agli Operatori in Svizzera e Germania,i primi inserimenti lavorativi di disabili in Ospedale, in Franco Tosi, in Manifattura Legnanese,alla Pentavil di Villa Cortese, l’apertura del Centro Socio Educativo, della Residenza La Sequoia, le vacanze, le crociere “coi disabili” e aperte al pubblico, fatte negli anni 1981,1982 e 1987, vi identificano come menti aperte all’inclusione sociale dei “nostri ragazzi” quando ancora non esisteva questo termine.
Certo non si può disconoscere il vostro ruolo di genitori che vuole anche proteggere i propri familiari fragili.
Dopo il CSE, il primo in Lombardia, dove i “ragazzi” ricevono mirate stimolazioni e attivazioni di capacità residue per arrivare, chi può, ad essere autonomi, La Residenza La Sequoia, che avete fortemente voluto, è uno degli ultimi atti d’amore fatto per i disabili.
La Residenza La Sequoia non è un ricovero, non è un contenitore staccato dal mondo,non è una “prigione” ma è la casa che avete voluto per vostro figlio e per altri compagni che necessitano di essere accompagnati in tutte le fasi della quotidianità e dove la vita è rispondente ai bisogni ma anche ai desideri.
La casa è aperta e solo chi non è mai venuto non può sapere come si vive.
Sicuramente la prima inquilina è la serenità che si respira.
Conosciamo l’impegno e l’abnegazione che avete profuso per far diventare grande l’Anffas di Legnano che abbiamo sempre vissuto come protettiva e tutelante in ogni bisogno dei nostri ragazzi.
I tempi cambiano ma certamente non possono distruggere pensieri e sentimenti: il nostro rispetto, riconoscenza e affetto nei vostri confronti non potrà mai essere diminuito e scalfito da chi non ha saputo capire l’importanza dell’eredità che ha ricevuto.
Le “vostre” operatrici dal 1975.
Flavia e Gabriella
Testimoni di impegno, passione, tenacia e forza nonostante il passare del tempo, il Dott. Barello e la Prof.ssa Teresa Salerio Barello sono rimasti sempre nei miei ricordi, poiché fin da bambina ho avuto la fortuna e l’opportunità di incontrare tante persone “per bene”, che hanno lasciato segni importanti in questa città: proprio come i coniugi Barello.
Ricordi in musica (la Gioventù Musicale del Dott. Barello), ricordi di grande determinazione che ha portato a risultati significativi, come noi possiamo ad esempio vedere all’interno del parco, oggi ex Ila, che mi è particolarmente caro, ricordandolo anche come quel “Sanatorio”, che ha salvato la vita a tanti legnanesi nel secolo scorso.
Il mio ideale abbraccio a Loro, testimoni del passato ed esempio nel presente.
Mabi Capocasa
Egr. coniugi Barello, vogliamo farVi avere la ns. personale solidarietà avendo avuto l’onore ed il piacere di conoscerVi ed apprezzare l’impegno e l’abnegazione profusa nell’ANFFAS.
Come cittadini legnanesi Vi siamo riconoscenti per l’importanza dell’eredità lasciata.
Adelia de Privitellio – Giorgio Ing. Colombo
Alla professoressa Teresa Salerio Barello.
Gentile professoressa,
incredulo, ho appreso notizia dello sgarbo che le è stato fatto.
Nulla so delle circostanze all'origine dei contrasti che si sono prodotti nell'associazione cui Lei e il carissimo Flavio avete dedicato la vita.
Tre sole cose so con sicurezza e sento il dovere di testimoniare: che l'Anffas è associazione preziosa e meritoria, attiva come poche altre nel ricco panorama del nostro volontariato; che essa è creatura che si è affermata ed è cresciuta soprattutto grazie all'intelligenza e all'appassionata dedizione dei coniugi Barello; che, anche dopo oltre cinquant'anni, ancora serbo memoria viva e grata della mia insegnante di matematica, la stimatissima professoressa Salerio. Della quale ricordo professionalità, rigore, grande dignità. Quelle figure riservate e severe che tuttavia ti restano scolpite dentro e la cui lezione ispira interiormente la tua vita.
Ecco perché, in giorni che immagino le abbiano procurato amarezza, sento il dovere di fare sentire a lei e al suo consorte tutto il senso della mia vicinanza. Un sentimento cui unisco l'auspicio che il gran bene profuso dall'Anffas in passato possa proiettarsi nel futuro. Proprio per custodire e sviluppare il patrimonio di valori che voi avete accumulato.
Con stima ed affetto.
on. Franco Monaco
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