Alza bandiera il 4 novembre a Cerro maggiore : come ogni anno, una delegazione, di ciascuna scuola presente sul territorio, partecipa alla commemorazione. Di seguito un comunicato

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Tutti insieme si canta Fratelli d'Italia, segue un breve discorso del sindaco Teresina Rossetti.

La parola viene subito data ai ragazzi ed ognuno propone un lavoro : chi legge una poesia,  chi pezzi toccanti, chi sventola delle bellissime bandierine tricolore a forma di  farfalla cantando  "Evenu Shalom" in tutte le lingue.

L'intervento più significativo è toccante è stato, a detta di molti, quello degli studenti della scuola secondaria paritaria Giovanni Paolo II: hanno presentato un puzzle gigante rappresentante l'opera Guernica di Pablo Picasso, simbolo contro tutte le forme di guerre e d'oppressione che rappresenta in maniera immediata evidente ed incisiva , le conseguenze disastrose di ogni guerra combattuta in ogni tempo, in ogni angolo della Terra. Ogni pezzo del puzzle ha  un significato: il Toro simboleggia  l'irrazionalità della violenza della guerra, mentre la Madre con il bambino morto tra le braccia rappresenta lo strazio della popolazione civile, vittima innocente della guerra, massacrata dei bombardamenti e richiama il tema cristiano della "pietà", come immagine eterna e universale di dolore e di ingiustizia subita.
Al centro un cavallo ferito si dibatte: anch'esso il simbolo del popolo colpito dalla guerra.
La donna urlante, intrappolata in una casa in fiamme, tende le mani verso il cielo, disperata,la bocca spalancata in un grido di dolore. È il simbolo del terrore devastante, dell'angoscia senza rimedio, come Maria Maddalena ai piedi della croce di Gesù Cristo. Vi è poi una donna che fugge, impotente: strappata dalle sue occupazioni quotidiane, è costretta a correre tra il fuoco ai proiettili, ha il volto spaventato di chi non capisce come ogni vittima innocente.
Accasciato a terra vi è un guerriero morente, immagine  della sconfitta dell'uomo di fronte alla crudeltà della guerra.
Tuttavia, anche dove il Bene sembra essere stato sconfitto per sempre  dalla voracità  del Male, non tutto è perduto davvero. L'intera composizione, ad esempio, è sovrastata da una lampadina che illumina la scena e, accanto ad essa, quasi invisibile c'è un uccello, forse una colomba, segno universale di speranza e di pace.
Nella mano del guerriero morente spunta con fatica un fiore: da una parte richiama la vita e l'innocenza perduta dei caduti di tutte le guerre; dall'altra il fiore è anche immagine di una speranza che non è stata soffocata dalla violenza dell'uomo.
Infine, vi è la lampada che una donna tiene in mano: antica immagine di luce e pace, è il simbolo della ragione che si oppone all'irrazionalità della guerra, della verità e dei valori umani più autentici, che mai l'uomo dovrebbe dimenticare, MAI!

Questo vuole essere il messaggio: festeggiamo la pace, impariamo dai nostri figli; tutti seri, composti , "mano sul cuore" a cantare l'inno nazionale.
Impariamo che la Pace va difesa, rispettata e anche festeggiata … Perché non è un dono ma una conquista, costata molte vite, troppe; un dono importante e molto prezioso per tutti.

Le rappresentanti delle Scuole Paritarie di Cerro Maggiore