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“Un ex sindaco non mente alla propria comunità”

Il PD di Cerro Maggiore, incredulo, dichiara di nutrire "profonda tristezza per Antonio Lazzati, sindaco per 10 anni e oggi politico che mente alla sua stessa comunità...

Riceviamo e pubblichiamo


Il PD finora ha volutamente evitato di rispondere pubblicamente alle provocazioni dell’ex Sindaco Antonio Lazzati nella speranza che, per il bene dei cittadini, prevalesse il senso di responsabilità e  si potesse ripristinare un clima più disteso, senza polemiche inutili.

Abbiamo assistito attoniti, ma silenziosi, all’attacco sferrato dai 4 consiglieri Lazzati, Mantellina, D’Anna e Dell’Acqua, durante il primo consiglio comunale, contro la propria maggioranza e contro la Vicesindaco Piera Landoni alla quale è stata sollevata una presunta e inesistente incompatibilità al ruolo di consigliere e assessore. Ruolo per il quale è stata “voluta” proprio da Antonio Lazzati nella precedente legislatura e che si rivela (a detta loro) incompatibile solo oggi, ad un anno dall’entrata in vigore della Legge!

Così come, sempre più increduli, ma sempre silenziosi, abbiamo letto dalle pagine dei giornali le accuse sferrate da Lazzati contro il PD, il partito che lui ha voluto come partner nella scorsa (per 5 anni) e nella presente legislatura e con il quale PERSONALMENTE (senza alcun altro) ha trattato nomi, numeri e ruoli nella lista.

Ma quello che è successo nell’ultimo consiglio comunale, con la bocciatura del Bilancio 2014 e i fatti che ne sono seguiti, richiede una nostra ferma, netta e responsabile presa di posizione.

Il Bilancio è l’atto più importante per un Comune, così come per una società o un’associazione e la sua bocciatura comporta il blocco pressoché totale delle attività, dei progetti, e degli incassi. L’astensione da parte del gruppo dei 4 dissidenti è ancora più grave in quanto, essendo stati amministratori per ben 10 anni, sanno perfettamente che l’astensione nel voto sul bilancio equivale ad un voto contro e ne conoscono molto bene le conseguenze e le ricadute sui cittadini. Ma soprattutto ci indigna il fatto che, con l’astensione su questo bilancio, ad essere raggirati siano stati proprio i cittadini: infatti è stato chiuso il 25 marzo proprio dall’allora sindaco Lazzati, che non l’ha portato in consiglio solo per l’imminenza delle elezioni!

Nutriamo profonda tristezza per un uomo che, pur essendo stato per 10 anni il primo cittadino di una comunità, oggi menta alla sua stessa comunità negando il “suo” bilancio, la composizione della “sua” lista civica, le “sue alleanze”, votando contro la “sua” maggioranza e la sindaco che “lui” ha scelto, insultando i “suoi” leali alleati, ma soprattutto privando i cittadini del bilancio, lo strumento che muove tutta la macchina comunale.

Nutriamo una profonda tristezza per un uomo che ha governato il nostro paese fino a non più di 70 giorni fa e ora (con la strettissima collaborazione di un politico di lungo corso come Mantellina, ex PSI, ex PCI, già assessore nel 1988 e ex assessore ai lavori pubblici nella giunta Lazzati, con una chiara conoscenza delle pesanti difficoltà lasciate in eredità alla giunta Rossetti), conduce un “gioco” sulle spalle dei cittadini che, non solo costerà moltissimo in termini sociali ed economici, ma getta ombre preoccupanti anche sulla sua passata amministrazione.

Che dire? Lazzati ha fatto tutto da solo! Dalla collaborazione con il PD (iniziata fin dal 2004, consolidata nel 2009 con l’entrata nella lista civica di Alessandra Bianchi e Giovanni Cozzi e, in giunta di Piera Landoni, e rinnovata alle ultime elezioni), alla candidatura dell’attuale sindaco Rossetti, alla composizione della lista civica, al rifiuto degli assessorati offertigli dalla Rossetti, agli insulti, fino ad arrivare al “boicottaggio della lista civica” condotto dal gruppo dei 4 dissidenti che, guarda caso, si muovono come un sol uomo.

Ridicoli e inverosimili gli accenni al presunto “strapotere”, all’interno della Lista Civica di un manipolo di tre persone del PD che deterrebbero, a suo dire, 2 assessorati importanti, uno dei quali, quello di Marco Lavazza, è stato rifiutato da Lazzati, in quanto ritenuto inutile e senza peso e dato a Lavazza solo dopo il suo, non tanto delicato, rigetto definitivo.

Essendo composta da 12 persone la Lista Civica presente in consiglio comunale, può onestamente essere messa a repentaglio da tre persone del PD? Essendo la giunta composta da 6 fra assessori e sindaco, può essere egemonizzata da 2 assessori del PD?

Il punto semmai, sul quale dovrebbe interrogarsi Lazzati, è un altro.

Come mai in questa Lista che è e rimane una Lista Civica, i quattro dissidenti non si attengono alle decisioni prese democraticamente a maggioranza? Come mai in questa lista il Sindaco democraticamente eletto da 3260 cittadini (il 40,8% dei cerresi e cantalupesi) non può scegliere responsabilmente la squadra di giunta che la deve sostenere, rinnovando per lo meno le cariche decennali? Perché Lazzati non ha accettato un assessorato a sua scelta sottraendolo al PD? Cosa spinge quattro persone adulte e consapevoli (di cui 3 già in pensione), che hanno liberamente scelto di candidarsi in questa lista per amministrare un Paese, ad affossare la loro lista, a soli 70 giorni dalle elezioni?

Non certo il programma o i compagni di strada, di cui tutti erano a conoscenza. Non certo le azioni amministrative, compreso il bilancio, perché ereditati dalla precedente gestione. Cosa allora? Siamo convinti che i cittadini possano comprenderlo anche meglio di noi perché, come spesso succede, la verità sta sotto gli occhi di chi vuole vedere ed è molto più semplice di quanto non si creda.

PD Cerro Maggiore e Cantalupo

Redazione
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Pubblicato il 07 Agosto 2014
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