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CERRO MAGGIORE: LE 86 PREFERENZE A ZAMBETTI FANNO RUMORE

Ma il sindaco Antonio Lazzati tranquillizza tutti escludendo che vi sia la possibilità d'infiltrazione malavitosa nella politica locale...

Cerro Maggiore si conferma un Comune attento alle problematiche legate alle infiltrazioni mafiose in politica.  Infatti, la scorsa sera si è svolta, nella sala consiliare una conferenza pubbblica sulla legge 175/2010, ossia il disegno di legge "Lazzati" che detta disposizioni concernenti il divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione.

Un'occasione per ricordare che già nel 1993, l'intero consiglio comunale cerrese, presieduto dall'ex sindaco Giuseppe Paleari,  aveva approvato la mozione presentata dall'avvocato Francesco Spataro per sostenere il provvedimento legislativo.

Alla conferenza, moderata dall'avvocato Francesco Spataro del Foro di Milano, hanno partecipato il dott. Romano De Grazia presidente emerito della Corte di Cassazione, il prof.Marco Angelini titolare della cattedra di legislazione antimafia Università di Perugia, l'avvocato Marcello Crea del foro di Milano e l'avvocato Damiano Viteritti responsabile dell’Osservatorio Nazionale della Legalità dell’A.I.G.A.

"La conferenza – afferma il sindaco Antonio Lazzati – nasce dalla volontà di Spataro, che ringraziamo, ed è un'occasione per portare a conoscenza la cittadinanza uno strumento dello stato per bloccare le infiltrazioni mafiose nel mondo della politica".

Durante la serata l'ex sindaco Paleari Giuseppe ha chiesto lumi sui ben 86 voti presi a Cerro, alle regionali, da parte di Domenico Zambetti, l'ex assessore regionale oggi in carcere perchè secondo gli inquirenti avrebbe acquistato i voti dalla criminalità organizzata, e su un'intercettazione apparsa su "L'Espresso" nel 2010 tra due interessati a inserire persone vicine ai clan in Comuni che andavano al voto. Il sindaco Antonio Lazzati ha tranquillizzato tutti escludendo che vi sia la possibilità d'infiltrazione malavitosa nella politica locale.

Il disegno di legge è nato dal centro studi regionale "Giuseppe Lazzati" fondato dal magistrato della suprema corte di Cassazione Romano De Grazia che ha preso parte alll'incontro intervenedo energicamente: "Dopo 18 anni siamo riusciti a dotare lo Stato di una nuova legge, lavoro che non sono riusciti a fare nè i parlamentari nè i partiti politici. Il malaffare entra nelle istituzioni nel momento del voto durante la raccolta del consenso ed è lì che occorre operare. E' stata una legge boicottata e che in tanti tentano di non applicare. Abbiamo bussato a tante porte, di questa legge non se ne parla, e noi dobbiamo girare per l'Italia perchè abbiamo un'informazione che non informa"

Attualmente il centro studi, nato in Calabria, ha presentato un disegno di legge correttivo per riportare il provvedimento allo stato originale lasciandosi alle spalle le modifiche attuate in questi anni.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Ottobre 2012
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