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ALLA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGGUGIATE LEZIONI DI PRONTO SOCCORSO

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La formazione al pronto soccorso entra in banca: la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate ha aderito al progetto S.A.L.V.A. corso di pronto intervento lanciato tre anni fa dall'Unità Operativa di Rianimazione dell'Ospedale di Legnano con il contributo della Regione Lombardia e il sostegno della stessa Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, e primo esempio in Italia per diffondere la cultura dell'emergenza; un progetto che, se esteso su scala nazionale, potrebbe arrivare a salvare oltre 60mila vite l'anno. 
«Come banca legata al proprio territorio e alla propria gente, oltre a sostenere raddoppiando il contributo della regione Lombardia, abbiamo fatto nostro il progetto coinvolgendo i dipendenti e il management della Bcc», osserva il presidente del Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. Complessivamente una sessantina di persone, tra le quali anche lo stesso presidente e alcuni componenti del consiglio di amministrazione della banca, hanno dato la loro adesione.

Oggi, sabato 24 settembre, si è svolta la prima lezione pratica (la seconda sarà sabato prossimo) dopo due lezioni teoriche. Complessivamente hanno partecipato 60 tra dipendenti,dirigenti e componenti il consiglio di amministrazione della banca.

«Siamo consapevoli che iniziative come questa possono davvero cambiare in meglio il modo di vivere sul nostro territorio -aggiunge Scazzosi-. Del resto, da 114 anni l'obiettivo sociale della nostra banca è proprio di aiutare il territorio a crescere, sia dal punto di vista economico sia da quello sociale».

Il progetto è partito nel 2008 coinvolgendo le scuole e l'anno scorso si è aperto alle aziende anche grazie ad un innovativo sistema di formazione di distance learning. «Sono ormai più di 5mila gli studenti delle scuole superiori dell'area del Legnanese che hanno partecipato facendo le lezioni teoriche e sostenendo la prova pratica», spiega Sergio Morra, ideatore del progetto e responsabile della struttura di coordinamento Emergenza territoriale.

«Contiamo di arrivare tra un paio di anni a coinvolgere e formare circa il 10% della popolazione attiva dell'area interessata alla sperimentazione, adeguatamente formata sui temi dell'emergenza territoriale». Da questa formazione dipende la vita di molte persone.

Come precisa infatti Morra: «Elemento fondamentale del progetto è l'insegnamento delle manovre salvavita da attuare in caso di arresto cardiaco improvviso e di ictus, dei principali criteri per valutare la gravità nell'emergenza ed infine della corretta comunicazione con il 118, con l'obiettivo di diffondere la cultura dell'emergenza tra la popolazione. Non è solo un obiettivo, quanto una necessità perché oggi, anche con i nuovi protocolli, riusciamo a intercettare solo la metà dei pazienti che vengono colpiti da queste patologie. Le conseguenze non sono solamente in termini di vite perse, ma anche di costi sociali sostenuti per le gravi invalidità che queste patologie solitamente provocano».

Dall'analisi delle cartelle 118 sarà possibile valutare l'impatto di tale formazione sull'adeguatezza dell'intervento dei testimoni, il riconoscimento della gravità o dell'urgenza dell'evento acuto e la correttezza della comunicazione per la richiesta di soccorso.

I primi risultati sono stati molto incoraggianti, tanto che il Progetto Salva è stato premiato per due anni consecutivi dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia nell'ambito dei progetti della rete europea HPH (Hospitals Promoting Health). 

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Pubblicato il 24 Settembre 2011
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