LA LEGNANESE PATRIZIA IORIO IN "CATTEDRA" A BERGAMO
![]() |
![]() |
Toccherà alla ormai “quasi legnanese” Patrizia Iorio, già contradaiola di Legnarello e neo-socia del Gruppo Giovani della Famiglia Legnaese, tenere il secondo incontro della XIII edizione dei seminari “Fonti e temi di storia locale” della prestigiosissima Biblioteca Angelo Mai di Bergamo.
Ai legnanesi la dott.ssa Iorio è conosciuta soprattutto grazie all’attività che svolge presso la Contrada Legnarello ed in particolar modo per aver coordinato le visite guidate ai Laboratori Scala Ansaldo per molte delle contrade cittadine. Laureatasi presso l’Università degli Studi di Parma in Storia dell’Arte Moderna, la dott.ssa Patrizia Iorio ha dedicato la sua personale ricerca ad un piccolo oratorio votivo del tardo Quattrocento costruito a Clusone (Bergamo). Un piccolo gioiello della cultura artistica locale nonché preziosa testimonianza della devozione popolare della comunità religiosa che ha le ha dato vita. Durante le ultime campagne di restauro, ultimatesi verso il 2002, sono emerse numerose pitture murali ed immagini votive; ciò ha destato l’interesse della dott.ssa Iorio la quale ha individuato proprio in questo ricco e stimolante contesto l’argomento sia della sua Tesi di Laurea nonché degli studi successivi. Il lavoro della dott.ssa Iorio non si è limitato solamente alla ricerca storico-artistica, bensì all’approfondimento interdisciplinare nella direzione degli studi sociologici, antropologici e dello studio della storia della mentalità. Il lavoro svolto ha contribuito, unitamente ad una sinergia di pubblico-privati, alla rivalutazione e valorizzazione di un patrimonio artistico fondamentale per la città di Clusone. Tema della conferenza di venerdì 3 dicembre p.v. sarà proprio la narrazione non solo delle vicende storiche che hanno caratterizzato questa chiesa, bensì anche un resoconto di questi anni di ricerca che hanno visto impegnata la dott.ssa Iorio in letture iconografiche ed ipotesi di attribuzione. Sarà un interessante “viaggio” nella storia del tardo Quattrocento della città che da sempre è considerata capoluogo dell’Alta Valle Seriana. Tutto questo lavoro fa della dott.ssa Iorio una Storica dell’Arte raffinata ed apprezzata, ciò grazie non solo alla sua grandissima ed approfondita conoscenza della materia, ma soprattutto grazie alla capacità di saper comunicare e spiegare in modo chiaro e comprensibile temi ed argomenti per lo più ostici ad un pubblico il più eterogeneo possibile. Profilo biografico La comunicazione esamina gli affreschi della chiesa di San Defendente di Clusone; per il loro valore di testimonianza storica, artistica, devozionale essi offrono spunti per un’analisi interdisciplinare utile a ricostruire la storia della mentalità della comunità che li ha commissionati. Le opere pittoriche presenti nella chiesa quattrocentesca di S. Defendente, eretta dai clusonesi in epoca di peste per onorare un voto espresso al fine di allontanare il contagio, mostrano le effigi dei santi maggiormente invocati in città per fronteggiare svariati pericoli e soprattutto, come rivelano le date, in corrispondenza dell’insorgere delle epidemie. Tutti gli affreschi possono porsi in strettissima relazione con peculiari necessità di protezione, legate alla società, all’economia o all’assetto territoriale del capoluogo dell’alta Valle Seriana. L’oratorio edificato nel 1470-1471, sorgeva appena al di fuori del centro abitato lungo un asse viario di estrema importanza per il passaggio di cittadini, mercanti e militi, si configurava come una sorta di baluardo della fede al limite dell’insediamento urbano. Nel corso di più di un secolo sulle pareti interne ed esterne della chiesa illustri clusonesi fecero dipingere una ricca serie di immagini votive dedicate alla Vergine e ai santi cui i fedeli si rivolgevano per ottenere protezione e beneficio, o per ringraziare per aver scongiurato il pericolo o la disgrazia che li minacciava. Spesso nelle cornici che delimitano edicole giustapposte l’una all’altra si leggono i nomi dei committenti e le date di realizzazione che diventano oggi preziosa guida per osservare le fasi della presenza attiva dell’oratorio nella vita comunitaria e nell’esercizio del culto. Negli anni in cui sorge il piccolo oratorio dedicato San Defendente martire tebeo, nella Clusone afflitta dalla peste e da altri flagelli che colpiscono il suo territorio, il complesso dei Disciplini si arricchisce di straordinari cicli di affreschi (Le storie di Gesù e la Danza Macabra) attribuiti dalla quasi totalità degli studiosi al pittore Giacomo Borlone. Vista la contiguità cronologica e la presenza di un pittore che doveva collocarsi come artista di riferimento per la committenza della Confraternita dei Disciplini, la relatrice svilupperà ed esaminerà un’ipotesi attributiva valutando la possibilità di rinvenire la presenza della mano di Giacomo Borlone de Buschis o della sua bottega negli affreschi di San Defendente. “L’attività di Giacomo Borlone de Buschis e gli affreschi dell’Oratorio di San Defendente a Clusone. Analisi ed ipotesi” |
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.