Spazi più ampi e riservati: inaugurata la nuova sede del centro antiviolenza di Busto Arsizio
Aperta in via Matteotti la nuova sede di E.VA Odv. Nel corso del 2025 il centro ha preso in carico 293 donne vittime di violenza e ha seguito otto inserimenti in case rifugio per mamme con minori
Una nuova sede più ampia per accogliere e sostenere le donne vittime di violenza. È stata inaugurata in via Matteotti, a Busto Arsizio la nuova casa del centro antiviolenza E.VA Odv, che ha lasciato gli spazi dei Mulini Marzoli per trasferirsi in locali più funzionali e adatti alle esigenze di chi chiede aiuto.

La struttura è organizzata con due ingressi distinti: da una parte c’è la direzione con l’ufficio della coordinatrice e la sala riunioni del direttivo; dall’altra ci sono gli studi dedicati all’accoglienza e ai colloqui con le professioniste. Una scelta pensata per offrire la massima riservatezza e creare ambienti intimi e raccolti: «Gli spazi sono ora più intimi e funzionali, pensati per accogliere le donne in un ambiente protetto e sicuro», ha sottolineato la presidente Emilia Barni, che nel suo intervento ha ricordato come «qui ogni donna deve poter ritrovare ascolto e speranza per una nuova rinascita».

Il trasferimento è avvenuto in piena estate, agosto compreso, grazie all’aiuto dei volontari, e il centro non ha mai interrotto l’attività. «Le emergenze non vanno in vacanza» ricordano le operatrici: anche nei giorni più caldi, E.VA Odv ha continuato a garantire ascolto, supporto e accompagnamento. Un servizio prezioso per un territorio molto esteso, che copre le aree di Busto, Gallarate e Somma Lombardo: Busto Arsizio è il Comune capofila. A disposizione delle utenti, due assistenti sociali, cinque psicoterapeute, due counselor e circa dieci avvocatesse.
I numeri del 2025

Nel corso del 2025 il centro ha preso in carico 293 donne vittime di violenza e ha seguito otto inserimenti in case rifugio per mamme con minori: «Un dato in lieve calo rispetto agli anni precedenti – ha spiegato la coordinatrice e assistente sociale Cinzia Di Pilla – segno che il lavoro di prevenzione sta funzionando. Il centro di Busto è un punto di eccellenza». Purtroppo è stata evidenziata la presenza anche di donne che si rivolgono alla rete antiviolenza in età sempre più giovane, a partire dall’adolescenza. Per questo l’obiettivo è di coinvolgere le scuole. Il ceto sociale delle utenti è trasversale e in generale è aumentata la consapevolezza e il coraggio di denunciare. Resta, però, “invisibile” chi per cultura accetta passivamente la violenza e fatica a chiedere aiuto.
Alla cerimonia hanno preso parte le volontarie e le professioniste che ogni giorno affiancano le donne nel percorso di uscita dalla violenza. Presenti anche l’assessore regionale, Francesca Caruso, l’assessore ai Servizi sociali Paola Reguzzoni e il sindaco Emanuele Antonelli: «Il Comune ha investito con piacere 150mila euro per la ristrutturazione degli spazi – ha detto il sindaco – abbiamo ora in programma di installare telecamere e sistemi di chiamata d’emergenza per garantire la massima sicurezza a donne e operatrici».
Che cos’è E.VA Emergenza contro la Violenza
E.VA – Emergenza contro la Violenza è un’associazione nata nel 2011 su iniziativa del Comune di Busto Arsizio per offrire un sostegno concreto alle donne vittime di violenza.
Il centro mette a disposizione gratuitamente un’équipe multidisciplinare composta da psicologhe, avvocate, educatrici e assistenti sociali che garantiscono:
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accoglienza telefonica h24;
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colloqui di ascolto e supporto psicologico;
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consulenza legale;
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inserimento in strutture protette a recapito segreto;
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orientamento al lavoro e al reinserimento sociale.
Oltre all’assistenza diretta, E.VA Onlus svolge attività di prevenzione, sensibilizzazione e formazione nelle scuole e sul territorio. Fa parte della rete nazionale collegata al numero antiviolenza 1522.
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