I Belize chiudono la decima edizione del Woodoo: “Non solo un festival, un’idea di mondo”
Tra sole, abbracci e ultimi brindisi, il bosco di Cassano Magnago si è trasformato ancora una volta in un luogo fuori dal tempo

La decima edizione di Woodoo Fest si è conclusa con una giornata che ha racchiuso tutto ciò che il festival rappresenta, e così riassunto dagli organizzatori: connessione, bellezza, profondità e libertà. Domenica 29 giugno, tra sole, abbracci e ultimi brindisi, il bosco di Cassano Magnago si è trasformato ancora una volta in un luogo fuori dal tempo.

Ad aprire la giornata è stato Caminett Selector, che ha accompagnato i risvegli del campeggio con un dj set eterogeneo e avvolgente, perfetto per respirare l’ultima giornata insieme e lasciarsi attraversare dalla musica senza fretta.
Poi il ritorno più atteso: i Belize, che hanno riportato la loro provincia al centro della scena con un live emozionante e sincero, sospeso tra malinconia e sogno. I brani di Phantom Favola hanno scaldato cuori e fatto vibrare corde profonde, tra riverberi e armonie che sanno di casa. Giorgio Poi, con il suo set elegante e stratificato, ha incantato il pubblico. Ogni parola, ogni accordo, ogni sfumatura della sua voce ha trovato spazio sotto il cielo del bosco. Un concerto intimo e magnetico, da ascoltare con attenzione, da ricordare a lungo. Samuel, ha trasformato il main stage in una “discoteca labirinto”. Ha portato con sé l’energia dei Subsonica, le sue esplorazioni soliste, i nuovi suoni elettronici e un desiderio costante di rinnovarsi. Una chiusura sul palco principale piena di ritmo, gratitudine e comunione con il
pubblico.
Nel cuore della notte, Ceri Wax ha guidato l’ultimo rituale danzante nel second stage immerso nel bosco, con un live set elettronico profondo e liberatorio. Luci basse tra gli alberi, volti accesi, battiti che risuonavano nella terra: è stata la festa finale della decima edizione, una chiusura perfetta per chiudere gli occhi e ricordare perché siamo qui.
10 anni di festival nel bosco

Woodoo Fest 2025 si chiude con un bilancio più che positivo, migliaia di persone arrivate da tutta Italia, decine di artisti, centinaia di mani che hanno costruito ogni dettaglio. «Woodoo è e resta un festival indipendente, umano, nato da un sogno e cresciuto in provincia con amore – dichiarano gli organizzatori dopo dieci anni di emozioni -. Anche se siamo provati da questi quattro giorni e notti di musica, sudore, sorrisi… il cuore è pieno. Grazie a tutte e tutti voi che avete camminato fino qui, che avete ballato, cantato, dormito (o fatto di meglio) in tenda, condiviso una birra o un pensiero felice sotto gli alberi e le stelle. Grazie agli artisti che hanno dato tutto, senza risparmiarsi mai. Grazie a chi ha fatto chilometri per essere qui. Grazie allo staff, ai volontari, ai tecnici, ai fonici, ai facchini, a chi ha montato, smontato, corso, cucinato, spalato, protetto, pulito, costruito, vegliato. Grazie al comune di Cassano Magnago, che dal giorno zero ci supporta incessantemente. Grazie a chi c’era, a chi c’è sempre stato, a chi è venuto per la prima volta e ha capito subito che questo è un posto speciale. WOODOO non è solo un festival. È un’idea di mondo. È uno spazio dove essere liberi, dove incontrarsi, dove lasciare fuori il rumore e ritrovare il ritmo. È casa. E lo è per merito vostro. Abbiamo iniziato in pochi, dieci anni fa, per puro caso ci trovavamo vicini a un angolo di bosco della provincia di Varese. Oggi siamo una comunità. E anche se cresciamo, rimaniamo fedeli a quello che siamo sempre stati: un festival bosco. Quest’anno, più che mai. Continueremo a camminare insieme. A prenderci cura di questo luogo e delle persone che lo attraversano. A farlo crescere con rispetto, con amore, con ostinazione. WOODOO siamo noi. E noi torniamo sempre nel bosco».
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