Alessandro Milone Castellanza del Cuore non fa più parte di Castellanza Nel Cuore
Dinamiche interne che hanno reso impossibile proseguire il mio percorso all’interno della lista

Castellanza nel Cuore chiarisce la sua posizione sulle elezioni amministrative alle quali non partecipano in prima linea. A parlare è Alessandro Milone: «Nel Cuore è un progetto nato da una visione civica autentica: dare una voce nuova alla città, al di fuori dei partiti e dei personalismi. Un progetto che ho ideato e fondato, e che ho guidato con passione, nella convinzione che fosse il momento di costruire un’alternativa vera per Castellanza. In una prima fase – spiega Milano – avevo preso in considerazione una mia candidatura a sindaco, ma con senso di responsabilità e spirito pragmatico ho deciso di sostenere Mino Caputo, figura più esperta, proponendomi come futuro vicesindaco. Una scelta dettata anche da valutazioni personali, legate alla mia convivenza con una leucemia linfatica cronica, che mi impone prudenza nella gestione delle energie e degli impegni. Non è stato un passo indietro, ma un gesto di serietà: il progetto doveva venire prima del protagonismo personale».
Tuttavia, nel tempo, si sono manifestate dinamiche interne che hanno reso impossibile proseguire il mio percorso all’interno della lista. «Dopo l’ufficializzazione della candidatura di Caputo, alcune voci interne hanno iniziato a mettere in discussione la mia visibilità. Mi è stato riferito dallo stesso candidato che “comunicavo troppo bene” e che questo generava malumori. Quando anche il mio ruolo da vicesindaco è stato rimesso in discussione, ho capito che non c’erano più le condizioni per continuare – prosegue -. Ho quindi fatto una scelta rara in politica: ho lasciato, in silenzio, senza fare rumore, senza danneggiare la lista a cui avevo dato tutto. Fino a oggi, infatti, nessuno sapeva ufficialmente che non faccio più parte di Castellanza Nel Cuore. Non sono deluso. Ma è evidente che chi porta idee nuove, competenze e spirito di servizio può fare paura. Si parla tanto di rinnovamento, ma spesso si teme davvero il confronto con chi è pronto a mettersi in gioco in modo autentico. I vecchi meccanismi resistono. Oggi guardo avanti, da esterno. Non escludo un futuro impegno civico, qualora ci fossero le condizioni giuste per contribuire seriamente alla città. Anche Castellanza Nel Cuore potrebbe un giorno tornare a coinvolgermi, se dovesse cambiare impostazione. Ma ad oggi, l’unica lista che vedo concretamente pronta a dare spazio e responsabilità a una figura come la mia è quella del centrodestra, con Luciano Lista, anche grazie all’ottimo rapporto che ho costruito con Giovanni Manelli».
Il mio appello, però, va oltre le appartenenze: «Castellanza è a un bivio. Se si vuole davvero voltare pagina, serve lucidità. Servono numeri, strategia, capacità di vincere. Il governo uscente parte in vantaggio: chi vuole una vera alternativa deve sostenere chi ha la forza per costruirla. Non basta desiderare il cambiamento. Bisogna renderlo possibile. Questa esperienza mi lascia una convinzione profonda: per fare una politica nuova non basta essere nuovi. Serve coraggio, apertura, la capacità di mettersi da parte quando serve e di valorizzare chi ha competenze. Finché prevarrà l’ego personale sul bene collettivo, non ci sarà vero cambiamento. È da qui che occorre ripartire».
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