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I colori e le ombre di Chagall in mostra a Luino

Fino al 5 settembre a Palazzo Verbania le opere del grande artista russo-francese. Tre diversi percorsi, con lavori compresi tra il 1926 e gli anni Cinquanta

Ricordi infantili, passione e tono giocoso s’inseguono nelle opere create da Marc Chagall per illustrare episodi biblici, le favole di La Fontaine e storie di Boccaccio, in mostra a Palazzo Verbania a Luino fino al 5 settembre.

La rilettura delle favole dello scrittore francese del Seicento è animata da ironia e vivacità, a dispetto dei colori scuri della tecnica dell’acquaforte: il conoscitore dell’opera di Chagall saprà ritrovare nei dettagli i riferimenti disseminati dal pittoresco he evocano le tradizioni russe centrali nella sua produzione pittorica.

La mostra – prodotta insieme alla Casa dei Libri di Milano – attinge soprattutto a due distinti percorsi accomunati dalla stessa origine, quella dello stampatore e gallerista parigino Ambroise Vollard, che affidò all’artista russo-francese due incarichi: prima nel 1926 l’illustrazione delle favole, poi nel 1930 una serie di tavole per illustrare episodi biblici, realizzate poi in un lungo arco di tempo (1931-39).

Questo secondo ciclo si caratterizza per l’uso del colore, a tratti quasi sfacciato, ad evocare una voglia di vita che parte dal giardino dell’Eden e prosegue con la spericolata fuga di Davide che con l’aiuto di Mikal sfugge alla morte.

luino generiche

Una sfacciata vitalità, che sfida la morte, anima anche la terza sezione, con il ciclo di opere che illustrano il Decamerone di Boccaccio. Create Da Chagall nel 1950 per la rivista “Verve”, con il ricorso alla tecnica del lavis a inchiostro di china, sono proposte a fianco di miniature cinquecentesche che aiutano ad apprezzare gli episodi boccacceschi.

L’allestimento della mostra a Palazzo Verbania – a cura di Chiara Gatti e Oreste Bellinzona –  è su due piani, la visita incomincia al piano superiore e prosegue con il ciclo biblico e boccaccesco al piano inferiore; è completata da una selezione di libri con illustrazioni d’epoca.

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A margine della mostra, la visita all’ex Kursaal liberty di Luino è a sua volta una suggestione interessante, se accostata a Chagall. La storia di questo spazio espositivo sembra ripercorrere gli stessi anni dell’opera dell’artista russo-francese, dall’ottimismo della belle époque – fatto di fiducia nel progresso e di scambi internazionali – allo smarrimento degli anni Trenta, quando l’Italia si chiudeva in se stessa (significativa la progressiva “nazionalizzazione” del nome, da Kursaal a Hotel Eden, ad Albergo Verbania) e Chagall era in fuga dallo stalinismo che trionfava nella materna Russia e al contempo dall’antisemitismo e dal nazismo. 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 19 Agosto 2021
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