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Didattica a distanza, la promuove il 36% degli studenti

L’Istituto Olga Fiorini ha partecipato all’appuntamento annuale di confronto nazionale organizzato dall’Osservatorio ‘Generazione Proteo’, quest’anno in versione digitale

Generico 2018

Una decina di studenti di tre Istituti Acof Olga Fiorini (Tecnico Grafico, Liceo Internazionale e Liceo Sportivo) hanno potuto confrontarsi con i loro coetanei partecipando alla quinta edizione di #ProteoBrains 2020, che per ovvi motivi quest’anno si è svolta online dal 27 aprile al 14 maggio. L’emergenza Coronavirus non ha fermato infatti i lavori dell’Osservatorio ‘Generazione Proteo’ della Link Campus University che ha rimodellato l’evento annuale in Talks Digitali, dove i protagonisti indiscussi sono stati in ogni modo i ragazzi e le loro opinioni.

I risultati dell’8° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio permanente sui giovani che, come ogni anno, affronta molteplici tematiche quali lavoro, politica, ambiente, scuola, stili di vita, identità, consumi e tecnologie sono stati presentati e discussi in 10 webinar digitali. Ognuno di questi è stato dedicato ad una specifica sezione del questionario di ricerca, a cui hanno potuto partecipare oltre agli studenti, anche docenti scolastici e universitari, nonché giornalisti, esperti e rappresentanti del mondo istituzionale e della cultura.

Nell’indagine sono stati coinvolti migliaia di studenti di età compresa tra i 16 e i 19 anni sull’intero territorio nazionale ed è stata sottoposta ed esame innanzitutto la didattica a distanza che viene promossa dal 36% degli studenti intervistati, da un lato perché funzionale all’avanzamento dei programmi di studio e della preparazione, dall’altro perché ritenuta una preziosa occasione per riscoprire l’importanza delle tecnologie e del loro servizio alla scuola e alla didattica. Vi è poi il 43,2% di intervistati che, pur giudicando positivamente l’esperienza finora vissuta, dichiara di sentire la mancanza della didattica in presenza.

Ma la didattica a distanza non ha solo ridefinito modalità e strumenti di trasmissione e apprendimento del sapere. “Il lockdown forzato e le lezioni a distanza – spiega il sociologo Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio – hanno stravolto tempi e ritmi del vivere quotidiano: la scuola rappresenta in qualche modo il metronomo della giornata degli studenti, in assenza della quale i giovani oggi vivono una sorta di conflitto per il quale da un lato percepiscono l’assenza di qualcosa che prima c’era e dall’altra scoprono (o riscoprono) qualcosa che prima non c’era”.

I giovani infatti – nel pieno di un’emergenza che circa la metà di loro ritiene essere stata inizialmente sottovalutata – riorganizzano oggi le proprie attività e stabiliscono nuove priorità.
Con la chiusura delle scuole, se 1 studente su 4 trascorre il proprio tempo guardando film e serie tv, il 12,3% dichiara di impegnarsi maggiormente nella lettura, laddove il 17,6% ne approfitta per dedicare più tempo alla propria famiglia. Il maggior tempo a disposizione non si è tradotto in un abuso di videogames (10,1%) o social network (9,1%).

Un altro importante tema del questionario e affrontato nelle discussioni online è stato quello dell’informazione durante l’emergenza Coronavirus. In questo momento in cui la vita scorre tra le mura domestiche, la televisione viene scelta e indicata dai più giovani quale principale fonte di informazione (52,8%), attraverso telegiornali e programmi di approfondimento. Ciononostante, i giovani esprimono un giudizio critico nei confronti del sistema dell’informazione: 1 studente su 3 ritiene infatti che racconti solo “quello che ci vuole raccontare”, in molti casi aumentando il senso di paura e di insicurezza. Solo il 26,2% degli intervistati si affida invece ai social network per informarsi su quanto sta accadendo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Maggio 2020
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