Consegnate a Rho dieci onorificenze nella Festa della Repubblica
Al Teatro Civico grandi emozioni con il Corpo Musicale di Passirana e il violino della Shoah suonato da Alessandra Sonia Romano

Dieci onorificenze, ottima musica, grandi emozioni con il Violino della Shoah e la sensazione di avere tutti Rho nel cuore, non solo per la Festa della Repubblica. La cerimonia del 2 giugno 2025 ha attirato oltre 400 rhodensi al Teatro Civico per il concerto del Corpo Musicale Santa Cecilia di Passirana diretto dal maestro Luigi Bascapé e la consegna delle onorificenze civiche.
Paola Cupetti, alla guida dell’Ufficio Cerimoniale del Comune di Rho, presentando la serata ha ricordato il referendum del 2 giugno 1946, il primo voto delle italiane, la nascita della Repubblica. Dopo l’Inno nazionale, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari della città, il discorso del Sindaco Andrea Orlandi. Che così si è espresso: “Vittorio Alfieri nel 1927 scriveva così: “Gli uomini tutti per lo più peccano tutti nel poco sentire. Credo che ciò provenga dal troppo parlare, dal poco pensare e dal nulla operare”. Se penso a coloro che premieremo questa sera vedo l’esatto contrario. Tutte queste persone e realtà rhodensi con il loro operato ci ricordano che il senso della Repubblica vive nelle azioni concrete di chi si mette al servizio degli altri, con generosità, passione e responsabilità. Storie contraddistinte, al contrario da quanto scriveva Vittorio Alfieri, dal poco parlare, dal giusto pensare e dal tanto operare. Tutti loro hanno contribuito a rendere migliore la nostra città mettendo in campo ciascuno i propri talenti e a farla crescere e conoscere spesso anche oltre i confini italiani. Con queste onorificenze vogliamo riconoscere i loro meriti e ringraziarli per quanto fatto e faranno per la nostra Città e per la nostra Repubblica”. Il sindaco ha poi voluto ricordare le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gli appelli a lavorare per la pace, indicata come “priorità per la nostra Repubblica”. Quindi ha concluso: “La Festa della Repubblica è la festa di tutti noi. È un invito, oggi più che mai, a sentirci parte attiva della nostra democrazia, a custodirla, a difenderla, a migliorarla ogni giorno”.
Il sindaco ha anche voluto ricordare Angelo Brioschi, spentosi alcuni giorni fa, imprenditore dedito alla solidarietà, molto caro alla comunità di Passirana. Si è poi svolta la consegna dei riconoscimenti a coloro che si sono distinti in diversi settori della vita civile, sportiva, economica, commerciale. Questi i nomi dei premiati con le rispettive motivazioni:
FRANCO BARALDI (ALLA MEMORIA) – Nel trentennale della sua scomparsa, per la sua autentica attività artistica fortemente legata al nostro territorio. Ricordato come “il pittore delle fabbriche e delle biciclette”, la sua arte, intrisa di umanità e valori sociali, ha restituito dignità e bellezza alle strade, alle fabbriche e alla gente di Rho. Il figlio Marco Baraldi ha ricordato che per il padre “Rho è sempre stata fonte di ispirazione” e ha auspicato che il trentennale dalla morte porti la sua produzione a essere patrimonio condiviso. Ha ringraziato il Rotary Rho Fiera Centenario, artefice della proposta di riconoscimento, e annunciato che, in collaborazione con l’assessora Valentina Giro, dall’8 al 16 novembre le opere di Franco Baraldi saranno esposte a Villa Burba.
ANTONIETTA ROMANO (ALLA MEMORIA) – Dipendente dell’Alfa Romeo, attiva da giovanissima nelle fila della Resistenza con il soprannome di Fiamma, e poi, dal 1969 al 1976, insegnante alle scuole Medaglie d’oro di Rho. Sempre pronta a raccontare ai giovani la sua storia, per richiamare gli ideali di libertà, democrazia, pace e solidarietà che avevano spinto tante donne e uomini a lottare per la Liberazione. La figlia Miriam ha salutato gli studenti di Antonietta Romano, presenti in sala, e ricordato i suoi studenti, avendo insegnato 40 anni alla scuola di via Tevere.
PAOLA CARNOVALI BIFFI – Presidente dell’Associazione Culturale San Marco di Rho, per il suo straordinario impegno nella promozione della cultura e della tradizione locale attraverso l’organizzazione di mostre e un’intensa opera di divulgazione delle tradizioni lombarde e della storia di Rho.Ritirando il premio la signora Carnovali ha voluto estenderlo al marito Luigi Biffi, coinvolto in ogni iniziativa espositiva.
A.S.D. PALLAVOLO RHO – Per i suoi 50 anni di attività nello sport di squadra, da sempre basata dai principi fondati su inclusione, rispetto, correttezza e benessere degli atleti e delle atlete. Giovanni Sada ha ritirato pergamena e medaglia rievocando il 1973 quando, con alcuni amici, fece nascere a San Michele la squadra di pallavolo e poi, 50 anni fa, la Rho Sport. “Abbiamo fatto qualcosa per tenere i ragazzi lontani dalla strada, oggi la squadra è solo femminile. Siamo orgogliosi di avere ogni anno 130/140 atlete”.
MARIA CONTI – Prima donna a capo delle attività motor-sport di Maserati Corse. Grazie a credibilità, concretezza e creatività è riuscita farsi strada in un mondo competitivo rimanendo sempre legata all’amore per la sua famiglia e a Rho, la sua città d’origine. Giunta a Teatro con il figlio di 18 mesi, Maria Conti ha precisato di non essere al cento per cento rhodense ma che tutto nella sua vita “è nato a Rho”: “Ringrazio la mia famiglia e quello che ho fatto con determinazione, ambizione, creatività, costanza, resilienza. Questo nasce da mamma e papà ma anche dal dna di questa città. Vivo 5 giorni la settimana a Modena ma non ho cambiato residenza perché amo i miei amici e questa terra. Cercherò di portare con orgoglio questa città anche in giro per il mondo, in tutte le piste”.
GIOVANNI FOSSATI – Dal 2011 Presidente del Servizio Nazionale Cani Guida Lions per Ciechi Onlus ed Ente Morale. Il suo straordinario impegno e la sua instancabile dedizione hanno determinato la trasformazione del Centro di Addestramento di Limbiate in uno dei più importanti d’Europa, un punto di riferimento che ogni anno addestra e consegna gratuitamente 50 cani guida in tutta Italia. Fossati ha ringraziato il Lions Club Rho Hosting che lavora per il territorio: “Sono socio Lions da 32 anni, giro l’Italia con questo obiettivo per i non vedenti. Abbiamo consegnato ben 2.340 cani in tutto il Paese, cani che sono occhi e sono vita per chi li riceve. Porto Rho in ogni città, perché le sono molto legato”.
ENRICHETTA MARIA BELLANDI – Per i suoi 53 anni di attività nel suo salone a Passirana. Un esempio di dedizione verso il proprio lavoro e non solo, un modello di devozione e affezione verso i suoi clienti, la sua comunità, consolidando rapporti di amicizia e affetto. La signora Bellandi ha ringraziato il Comune ma anche tutte le sue clienti e quanti la sostengono da sempre.
ALFONSO AIRAGHI – Per la sua appassionata attività di ricerca e studio della storia rhodense, che con dedizione condivide attraverso un’intensa attività di divulgazione anche tra le nuove generazioni. “Voglio ringraziare Piero Airaghi, storico di Rho, che oggi non ha potuto essere con noi: lui mi ha sostenuto 40 anni fa in questa mia passione per la ricerca storica. E Paola Pessina con cui ho collaborato e continuo a collaborare. Infine dico grazie a mia moglie che sopporta le mie assenze, quando resto chiuso a lavorare nel mio studiolo”, ha detto Alfonso Airaghi.
COSIMO RIZZITIELLO – Per la sua storica attività imprenditoriale nata nel 1970, quando rilevò una posteria a Rho. Grazie all’impegno e alla costanza ha sviluppato l’attività con capacità imprenditoriali attraverso fasi di ampliamento e di rinnovamento, l’ultima delle quali alla fine del 2014. Sempre determinato nel suo cammino affiancato e supportato da moglie e figlio, a cui ha passato il testimone. “Sono felice di ricevere anche questo riconoscimento dopo quello di Confcommercio, i due piatti d’argento per le vetrine più belle e il premio che ho ritirato alla Scala – ha detto il negoziante – Lavoro da 55 anni ma senza i rhodensi non avrei fatto questa carriera: grazie a tutti”.
FEDERICO GARDENGHI – Giovane DJ, appassionato di musica fin da piccolo, esempio fruttuoso di vitalità e forza per i suoi coetanei e per le generazioni future. Con il desiderio di suggerire ai bambini che l’arte può essere generata da ognuno di noi, è tornato alla scuola che ha frequentato da piccolo, la primaria Anna Frank di Rho, per insegnare l’arte della consolle e dell’elaborazione dei suoni. Ecco il suo intervento: “Questa medaglia premia una passione che coltivo da quando avevo 4 anni e mi ha portato a girare il mondo con la musica che ha un linguaggio universale e vuole solo unificare il mondo e farlo divertire. Ringrazio famiglia, fidanzata e i nonni Carlo e Massimo che non ci sono più ma erano orgogliosi cittadini rhodensi. In qualsiasi parte del mondo andrò, porterò con me Rho che è la mia casa”.
Massimo Fraccaro ha introdotto i diversi brani del concerto, abbinati a immagini dei film di riferimento montate da Davide Cozzi e Marco Seveso. Questi i brani proposti nella sua prima parte: “Indiana Jones selection” di John Williams, arrangiamento per banda di Hans van der Heide; “Life is beautiful”, di Nicola Piovani arrangiata da Claudio Mandonico; “Nuovo Cinema Paradiso” di Ennio Morricone, arrangiata da Peter Kleine Schaars; “Once upon a time in America”, sempre di Ennio Morricone, arrangiata da Ted Parson.
Nella seconda parte: Theme from “Schindler’s list” di John Williams arrangiata per banda da Calvin Custer; “Gladiator” di Hans Zimmer/Lisa Gerrard arrangiata da Frank Bernaerts; “How to train your dragon” di John Powell nella versione arrangiata per banda da Sean O’Loughlin. “Hymn to the fallen” da “Salvate il soldato Ryan”, musica John Williams arrangiata da Klaas van der Woude.
Il tema di Schindler’s list ha visto protagonista la violinista Alessandra Sonia Romano, nipote di Antonietta Romano, che ha suonato il Violino della Shoah che reca inciso sul retro una stella di David. “Questo violino – ha raccontato, prima di regalare una esibizione indimenticabile e commovente – è appartenuto alla giovane Eva Maria Levy, deceduta nel campo di sterminio di Auschwitz. Lei non sopravvisse, lo strumento si è salvato grazie a suo fratello Enzo, che lo ha riportato in Italia conservando al suo interno un cartiglio con la scritta «la musica rende liberi». Il violino, soprannominato il violino della Shoah, è stato restaurato e mi è stato affidato dopo una mia esibizione a Cremona. A salvarlo è stato il milanese Carlo Alberto Carutti, appassionato di arte e collezionista di strumenti a corda, che l’ha ritrovato nel 2014 presso un antiquario di Torino. Eva Maria non ha potuto vivere la sua carriera, quando suono questo violino la sua musica vive attraverso di esso”.
Il brano tratto dal film di Steven Spielberg è stato ripetuto come bis, come l’Inno di Mameli che ha fatto seguito all’Inno alla gioia, inno dell’Europa, tratto dalla Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven.
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