Inaugurati i 4 alloggi ristrutturati in via Torino a Rho: affidati in Housing Sociale per famiglie in difficoltà
Decolla il progetto del custode sociale che accompagnerà i nuclei verso l’autonomia

Inaugurazione questa mattina in una delle palazzine residenziali che si affacciano su via Torino, al civico 18. Gli ultimi 4 alloggi di Housing sociale temporaneo realizzati grazie ai finanziamenti della MISSIONE 5 del PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) misura sostenuta dall’ UNIONE EUROPEA sul programma NEXT GENERATION EU, sono stati completamente ristrutturati e affidati al Servizio di Housing Sociale – Sistema Abitare Sociale Rhodense. Con questo ultimo affidamento, l’Ambito territoriale dei Comuni del rhodense, attraverso la regia dell’Azienda Speciale SerCoP., conclude il percorso realizzativo connesso agli investimenti PNRR sulla linea Housing First. Si tratta di alloggi di proprietà del Comune di Rho, recuperati con necessarie opere di ristrutturazione e acquisto di arredi essenziali, grazie a un progetto predisposto dal Settore tecnico del Comune di Rho e realizzato con un investimento di 240.000 euro, oggetto di Accordo di programma tra SerCoP (titolare della proposta di intervento e dei finanziamenti stessi) e il Comune.
Da domani, 15 maggio, gli alloggi entreranno a far parte del patrimonio abitativo del Servizio di Housing Sociale – Sistema Abitare Sociale Rhodense – gestito da SerCoP e saranno destinati, temporaneamente, a 4 nuclei in condizione di difficoltà socio economica e attualmente privi di una sistemazione abitativa stabile. Per ogni nucleo verrà predisposto un progetto di tutoring abitativo e accompagnamento all’autonomia che verrà finanziato per un periodo di un anno dagli stessi finanziamenti PNRR. Gli alloggi, anche quando le famiglie destinatarie troveranno una sistemazione stabile, rimarranno a disposizione per ulteriori altri progetti di Housing Sociale. Il condominio di via Torino 18 sarà inoltre destinatario di un progetto sperimentale co-finanziato della Fondazione Comunitaria Nord Milano e da SerCoP, realizzato dalla Coop. Sociale La Cordata (attuale co-progettante del Sistema abitare sociale rhodense), che prevede l’attivazione di un custode sociale con funzioni di accompagnamento delle relazioni di vicinato e mediazione condominiale.
Il progetto coinvolge gli assessorati al Patrimonio (Nicola Violante) e Servizi Sociali (Paolo Bianchi). Al taglio del nastro erano presenti il Sindaco Andrea Orlandi, il presidente del Cda di SerCoP Paolo Oltolina, il responsabile Abitare Sociale FONDI PNRR SerCoP Giuseppe Cangialosi, i custodi sociali Marco Ulivi e Fabio Marcato della cooperativa sociale La Cordata, insieme con Martina Gallini, responsabile ambito Abitare per La Cordata. Il presidente del Cda di SerCoP Paolo Oltolina è intervenuto con un breve saluto iniziale: “E’ prioritario un sistema comunitario a livello di città. La Cordata ha un nome prezioso, parla di corde, di legami, sono quelli che legano Comune, SerCoP, chi progetta e chi gestisce. Buon lavoro a tutti quanti”.
A illustrare la rete sorta attorno a questi alloggi in un ottica di co-progettazione è stato Giuseppe Cangialosi, SerCoP: “Abbiamo presentato un progetto al Fondo PNRR e ottenuto 210mila euro di finanziamento per la gestione delle famiglie e 500mila euro per la ristrutturazione degli alloggi. Questi fondi sono serviti per questi quattro alloggi e la residenza collettiva di Lainate, dove con fondi strutturali si accolgono anche persone con disabilità e anziani, e una villa confiscata alle mafie sempre a Lainate, per un totale di 8-9 alloggi. Ci sono stati interventi di recupero e interventi di comunità, in particolare il tutor abitativo e l’accompagnamento abitativo che svolgeremo in questo servizio di housing sociale, in un Sistema abitare sociale che comprende diversi servizi. Diamo risposta a 4 nuclei familiari con minori, che entrano in un percorso di accompagnamento che dura mediamente un anno e mezzo. Obiettivo è ricercare le soluzioni più stabili verso l’autonomia, con sostegno al lavoro, educazione finanziaria, orientamento ai servizi, apertura a un sistema di relazioni sociali. Sono famiglie di Rho, tutte soggette a sfratto esecutivo. Attiviamo progetti personalizzati portati avanti da La Cordata”.
Marco Ulivi, La Cordata, ha spiegato come opera il custode sociale: “Faremo un lavoro di tutoring diretto, per creare quel tessuto di reti sociali che una volta nasceva spontaneamente e oggi fatica a decollare. La multiculturalità è una ricchezza ma va guidata rispetto alla tentazione di chiudersi. Si favoriranno conoscenza e stabilità di relazioni. Un po’ alla volta cercheremo di allargare le reti a partire da chi vive nel palazzo. Non è semplice ma si guarda avanti. A Milano, dove la situazione casa è drammatica e le porte si chiudono di fronte agli stranieri, non è fattibile, fuori capoluogo è possibile trovare soluzioni che speriamo il capoluogo voglia ascoltare”. Martina Gallina, La Cordata, ha aggiunto: “Come Cordata abbiamo partecipato a un bando di Fondazione comunitaria Nord Milano e proposto questo progetto a integrazione di quanto Cordata fa con Agenzia dell’abitare verso l’obiettivo ambizioso di creare spazi sociali. Avevamo già lavorato a Rho in via Parri e corso Europa”.
Il sindaco Andrea Orlandi ha ricordato che queste sono le prime case comunali costruite dal Comune di Rho nei primi anni Cinquanta nelle vie Alessandria, Villafranca, Torino, mentre la città iniziava ad ampliarsi e l’industria chimica in crescita portava immigrazione dal Sud Italia. Dopo 70 anni siamo al punto di partenza: il tema casa torna in primo piano. Rimettiamo in circolo un patrimonio lasciatoci dai nostri nonni reinterpretandolo per dare risposte ad alcune famiglie. Con i 9 Comuni del Rhodense è stato lanciato il tavolo delle politiche abitative che vuole affrontare il tema casa nella fascia più vulnerabile e più a 360 gradi, in una strategia più ampia. Si costruiscono nuove progettualità come si fece negli anni Cinquanta, quando c’era l’unico esempio delle case di via San Carlo create negli anni Trenta. Il Rhodense, dunque, si candida come laboratorio per cercare nuove soluzioni.
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