La legalità raccontata ai giovani: la scrittrice Loffredi alla Scuola “Tommaso Grossi” di Rho
Partecipato l’ultimo appuntamento del progetto sulla Legalità, un incontro intenso e partecipato, arricchito da riflessioni profonde, letture toccanti

Attenti ed emozionati gli studenti delle classi terze della Scuola “Tommaso Grossi” di Rho hanno incontrato la scrittrice Sara Loffredi per l’ultimo appuntamento del progetto sulla Legalità, un incontro intenso e partecipato, arricchito da riflessioni profonde, letture toccanti e un sentito dialogo con gli studenti attorno alla figura di Paolo Borsellino. Di seguito il resoconto dell’incontro
Martedì 6 maggio 2025, alle ore 10.00, le studentesse e gli studenti delle quattro classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “Tommaso Grossi”, alla presenza della Dirigente Scolastica Sandra Moroni, della referente di Educazione Civica Roberta Di Rocco e dei loro professori di classe, hanno ricevuto nell’aula magna della scuola la scrittrice Sara Loffredi. Era questo l’ultimo dei quattro incontri con l’autore previsto nell’ambito delle iniziative programmate con la Biblioteca “Angela Piras” di Mazzo in collaborazione con le associazioni “Libera Arese e dintorni” e Peppino Impastato e Adriana Castelli”; era presente anche la Prof.ssa Clelia La Palomenta, presidente della Commissione Antimafia e Legalità di Rho, che ha affiancato come moderatrice l’autrice durante la mattinata. L’incontro si è aperto con i saluti e i ringraziamenti della Dirigente Scolastica e un breve intervento della Prof.ssa Clelia La Palomenta sull’importanza di questi incontri sulla Legalità e sulla conoscenza del fenomeno mafioso volti ad una maggiore conoscenza e alla formazione di una coscienza civica.
Subito dopo ha preso la parola l’autrice. Sara ha spiegato ai ragazzi il percorso per arrivare alla stesura del libro, nel periodo buio del Covid in cui tutti eravamo costretti a stare chiusi in casa; lo ha dedicato al figlio, ma anche a tutti i bambini e i ragazzi che “vogliono accendere una luce nel buio”; ha voluto spiegare agli studenti l’importanza della scelta dei personaggi e dei luoghi che vengono ripercorsi nel libro. Laureatasi in giurisprudenza nel 1997, poco dopo la stagione stragista del 92/93 Sara ha voluto conoscere meglio Paolo Borsellino, la sua famiglia e, in particolare, il fratello Salvatore e la nipote Roberta Gatani, persone che sono state fondamentali per la narrazione dei fatti reali di cui si parla nel romanzo. Il luogo principe dove si svolge la storia è “la Casa di Paolo”: la vecchia farmacia di famiglia che il fratello Salvatore ha ricomprato per realizzare il sogno di Paolo: in essa oggi vengono accolti bambini del quartiere La Kalsa perchè siano allontanati dalla povertà, dall’emarginazione e dalla spirale della criminalità e perchè si sentano avvolti dall’amore di “zio Paolo”. Poichè due delle classi presenti avevano letto il libro “La casa di Paolo “, scritto da Sara Loffredi insieme a Marco Lillo, la scrittrice ha dato spazio alle domande e curiosità dei ragazzi, rispondendo alle quali ha delineato con ricchezza di particolari il contenuto narrato. Questa la trama del libro: una classe seconda di un liceo milanese si reca in viaggio d’istruzione a Palermo, proposto dalla professoressa di italiano, in seguito ad un appassionante progetto di Legalità sulla figura di Paolo Borsellino. Uno dei personaggi principali è il giovane Lorenzo che rimane affascinato dalla figura del magistrato; lui ha un rapporto conflittuale col padre o, meglio, non condivide il modo di vivere del padre che purtroppo ha perso il lavoro e passa le sue giornate in casa quasi sempre a dormire. Questo viaggio darà a Lorenzo la forza di reagire e di riavvicinarsi e al padre attraverso la conoscenza della figura di Paolo, con il suo desiderio di giustizia, il suo coraggio e la sua umanità. Sara si sofferma a leggere alcuni brani significativi del libro riguardo all’attività di magistrato di Paolo e alla sua stretta collaborazione ed amicizia con Giovanni
Falcone. Si crea un clima di grande emozione quando ci si sofferma sulle date delle due stragi e vengono letti i nomi di Francesca Morvillo e degli agenti di scorta, sempre al fianco dei due magistrati e con loro scomparsi. Infine, la scrittrice sottolinea, a conclusione del commento sul libro, l’importanza della visita alla Casa di Paolo, sia per gli studenti che sono arrivati e hanno toccato con mano i luoghi simbolo della mafia, sia per i ragazzini che la frequentano per fare i compiti e giocare. Sara conclude invitando gli alunni presenti ad andare a Palermo almeno una volta nella loro vita, non solo perché la città è bellissima, ma soprattutto perché fare quest’importante viaggio di memoria sicuramente contribuisce, attraverso la conoscenza diretta, a far comprendere a tutti da che parte stare. Al termine dell’incontro diversi ragazzi si sono avvicinati alla scrittrice per un saluto affettuoso e per il firma-copie dei libri che avevano con sé, dimostrando di aver apprezzato molto le informazioni, gli insegnamenti e gli spunti di riflessione trasmessi.
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