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Incontrho: «No al trasferimento del CPS di Rho all’ospedale di Passirana»

Da gennaio il CPS di Rho, attualmente in via Beatrice d’Este, sarà trasferito all'ospedale di Passirana. La contrarietà delle famiglie e di Incontrho

ospedale di Passirana

Da gennaio il CPS di Rho, attualmente in via Beatrice d’Este, sarà sfrattato per fare spazio all’ampliamento del liceo Rebora. Il CPS sarà trasferito all’interno dell’ospedale di Passirana, al secondo piano, esattamente sopra al reparto dei ricoveri psichiatrici. Una destinazione che non piace alle famiglie, agli utenti e ai volontari per la salute mentale. Ad entrare nel dettaglio è Chiara Vassallo presidente Incontrho ricordando che la questione è condivisa da Urasam, C.S.M. Campagna Salute Mentale, R.U.L. Rete Utenti Lombardia, Forum Salute Mentale Lombardia, Club Nazionale SPDC No Restraint, Ledha Milano e Anffas Legnano, Forum Terzo Settore Lombardia.

«La sede idonea di un CPS non può essere un ospedale, non solo alla luce dello spirito della legge Basaglia ma anche da quanto previsto dal Progetto Obiettivo del 22.11.99 che a tal proposito ribadisce che gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione sociale siano affidati al territorio –
commenta Chiara Vassallo presidente Incontrho -. Il trasferimento del CPS in una struttura ospedaliera è lontano dal corretto approccio alla salute mentale ed è peraltro in contraddizione con il progetto pilota garbagnatese che prevede invece la capillarizzazione dell’accoglienza, della cura e della riabilitazione nel territorio».
Secondo Vassallo, prevedere il primo accesso in una struttura ospedaliera può incidere negativamente sulla volontà della persona di intraprendere il percorso di cura. «È risaputa l’importanza della tempestività di intervento – precisa il presidente Incontrho -. La collocazione di CPS e di SPDC nella medesima struttura instilla nell’utente una percezione di “profezia” su un futuro di cronicizzazione. La specifica ubicazione dell’ospedale di Passirana è raggiungibile con pochi e diradati mezzi pubblici, il che, per un’utenza non sufficientemente autonoma, costituisce un
ulteriore deterrente all’adesione e alla continuità nelle cure. Per queste ragioni ci sentiamo di prevedere che molti cittadini con disturbo psichico rifiuteranno o ritarderanno la cura».

I cittadini del Rhodense non avranno più un luogo urbano di riferimento, aperto al pubblico così come è oggi il CPS. «Aggiungiamo che il reparto dei ricoveri di Passirana è in condizioni strutturali pietose e perciò non risponde a nessun criterio di buone pratiche in psichiatria – afferma Vassallo -. Lasciarlo così come è, addirittura richiudendo al piano di sopra anche gli spazi del CPS, è un delitto alla salute del territorio. Dichiariamo la nostra piena disponibilità per ogni chiarimento ulteriore, e Vi invitiamo a esplorare e suggerire soluzioni per riaprire il CPS in uno spazio cittadino consono allo spirito di riforma della salute mentale».

Redazione
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Pubblicato il 17 Settembre 2020
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