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Un anello del Ticino tra castelli e abbazie per Lombardia Coop to coop

Il gruppo ha camminato su un itinerario che unisce natura, storia e spiritualità, attraversando le terre del Parco del Ticino tra Vigevano, Abbiategrasso e Morimondo. Un cammino circolare che si snoda nel verde e nella quiete della campagna lombarda

Generico 21 Jul 2025

Due giorni tra risaie, mais, castelli e abbazie, ma soprattutto un record: il cammino più a ovest per Lombardia Coop to Coop. Sabato mattina Adelchi, Ester, Giovanna, Wilma, Fabrizio, Gianni, Emanuela accompagnati da Neven e Marco hanno sfidato la pioggia, prendendone poi in abbondanza nelle campagne di fianco al Ticino.

I nove hanno camminato su un itinerario che unisce natura, storia e spiritualità, attraversando le terre del Parco del Ticino tra Vigevano, Abbiategrasso e Morimondo. Un cammino circolare che si snoda tra borghi storici, paesaggi fluviali, antiche abbazie e testimonianze medievali, immersi nel verde e nella quiete della campagna lombarda.

Generico 21 Jul 2025

Era l’undicesima uscita di Lombardia Coop to Coop, un’iniziativa che promuove il territorio e la sostenibilità attraverso esperienze a contatto con le comunità locali, la natura e i prodotti della terra.

IL BIRRIFICIO MOROSINA

Generico 21 Jul 2025

Il cammino è partito dal punto vendita della Coop di Vigevano. Dopo circa dieci chilometri, la prima tappa è stata l’Agribirrificio Morosini, ospitato nella storica Cascina Morosina. Fondata nel Seicento, la cascina è uno dei primi insediamenti agricoli sorti nella pianura alluvionale del fiume Ticino. La sua lunga storia è profondamente intrecciata al lavoro della terra, all’allevamento e alla produzione cerealicola. Oggi, grazie a un progetto innovativo e sostenibile, la cascina ospita un birrificio agricolo che utilizza esclusivamente orzo e materie prime coltivate in loco, a chilometro zero. Una bella sosta allietata dai prodotti dell’agriturismo e poi da una visita guidata di Filippo, della terza generazione di agricoltori. “Quando è arrivato il momento di iniziare a lavorare ho chiesto di poter riprendere la tradizione di famiglia e occuparmi delle nostre terre. Da lì poi è nata la scelta di realizzare un birrificio”.

Filippo è pieno di passione per il suo lavoro e la storia della sua famiglia e di Abbiategrasso. La visita è entrata in tutte le fasi della lavorazione per arrivare alle tre birre che vengono prodotte in oltre 200mila bottiglie all’anno.

IL NAVIGLIO DI BEREGUARDO

Generico 21 Jul 2025

Il cielo poi ha iniziato ad aprirsi e il sole ha fatto capolino dando un segnale chiaro ai camminatori. Si può riprendere la strada perché siamo solo a metà dell’itinerario. Un passaggio dal centro di Abbiategrasso per vedere il castello e poi da lì gli ultimi sei chilometri lungo il naviglio di Bereguardo per arrivare a Morimondo. I navigli lombardi sono tra le più grandi opere idrauliche dell’Italia preindustriale, veri capolavori di ingegneria idraulica e simbolo dell’identità della Pianura Padana. Tra questi, il Naviglio di Bereguardo occupa un posto speciale, non solo per la sua funzione storica, ma anche per il suo legame profondo con la bonifica e la coltivazione del territorio.

L’opera di canalizzazione, irrigazione e bonifica iniziò grazie ai grandi ordini religiosi medievali – in particolare Benedettini, Cistercensi e Umiliati – e proseguì nei secoli successivi sotto i Visconti e gli Sforza. I navigli diventarono così strumenti essenziali per la regolazione delle acque, la sicurezza idraulica e lo sviluppo dell’agricoltura. Il Naviglio di Bereguardo, in particolare, fu realizzato per collegare Milano con il fiume Ticino, favorendo soprattutto il trasporto del sale e dei vini dell’Oltrepò, oltre che della legna proveniente dai boschi lungo il fiume. Le merci salivano dal porto di Venezia fino a Pavia, dove tramite il Ticino raggiungevano il porto di Bereguardo, e da lì risalivano fino a Milano attraverso il sistema dei navigli. La costruzione iniziò nel 1420 per volere del Duca Filippo Maria Visconti; i lavori furono completati sotto il governo di Francesco Sforza nel 1470, che ne fece un’opera pienamente navigabile, coerente con la grande politica idraulica dei Visconti.

Oggi il Naviglio di Bereguardo, pur non più utilizzato per il trasporto commerciale, rappresenta un importante elemento storico, paesaggistico e ambientale, simbolo dell’ingegno lombardo e della stretta relazione tra uomo, acqua e territorio.

MORIMONDO

La meta finale della giornata è Morimondo, dove sorge la celebre Abbazia cistercense fondata nel XII secolo, uno dei luoghi simbolo della spiritualità lombarda. Il tracciato per arrivare fin qui è anche parte della sesta tappa della Via Francisca del Lucomagno che da Lavena Ponte Tresa porta a Pavia. Il gruppo, dopo aver visitato il chiostro e la chiesa,  ha dormito nei locali della Foresteria dell’abbazia potendo vivere un’esperienza comunitaria e gustando poi i prodotti del ristorante nella grancia.

La storia del paese è profondamente legata a quella della sua celebre chiesa, che prende il nome dall’abbazia madre francese di Morimond, da cui giunsero i primi monaci tra il 1134 e il 1136.

Nel corso del Duecento, il monastero fu più volte saccheggiato a causa dei conflitti tra le città di Milano e Pavia, che si contendevano il dominio del territorio. Le devastazioni proseguirono anche nel secolo successivo, durante le guerre tra le famiglie dei Torriani e dei Visconti, segnando profondamente la vita monastica.

Nonostante ciò, i monaci cistercensi continuarono la loro opera di trasformazione del territorio, un tempo occupato da paludi e zone incolte. Con grande impegno si dedicarono alla bonifica e alla costruzione di una fitta rete di canali, che rese questa parte della pianura milanese una delle più fertili.

Oggi l’Abbazia di Morimondo non è solo un monumento storico, ma anche un centro di spiritualità, cultura e accoglienza, perfetta tappa per un cammino che vuole unire natura e memoria.

IL CAMMINO VERSO VIGEVANO

Generico 21 Jul 2025

Con la forte pioggia della mattinata l’aria si è rinfrescata molto e al mattino malgrado il cielo limpido e azzurro si è partiti con una leggera felpa. Una colazione semplici in uno dei bar aperti fin dalle prime ore del mattino e poi via verso le risaie delle strade di campagna verso il Ticino. Siamo rimasti immersi nella natura per metà del percorso. Un’atmosfera di tranquillità e pace con il canto delle rane e i voli degli aironi sopra le nostre teste.

Nella parte finale, come per il sabato all’avvio del percorso, c’è il tracciato meno semplice e più esposto perché si deve passare il vecchio ponte sul Ticino e poi percorrere un tratto di strada statale senza protezione. Quando si racconta che il cammino è la metafora della vita, si comprende bene proprio quando si deve camminare in situazioni come quelle. È anche il segno della poca attenzione a chi sceglie di vivere esperienze intense percorrendo a piedi lunghi tratti. A Vigevano questo appare ancora con maggiore forza visto un ponte che è bloccato da decenni.

Redazione
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Pubblicato il 27 Luglio 2025
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