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New York è di tutti

Un reportage di Nadia Pieri, studentessa dell’Università dell’Insubria che per tre mesi farà un tirocinio all’Istituto Italiano di Cultura di New York. “L’energia che questa città sprigiona è magica”

Nadia New york

New York è di tutti. È questo ciò che ho capito nel corso della mia seconda settimana qui. L’avventura nella Grande Mela continua e, giorno dopo giorno, imparo a conoscere sempre più in profondità questa metropoli che, fino a poco tempo fa, esisteva solo nei miei sogni.

Sebbene non riesca ancora ad orientarmi alla perfezione (è capitato più volte che mi sia persa, e sì con il navigatore!), incomincio a sentirmi a casa. Camminare per le vie di Park Avenue è diventata la quotidianità, così come attraversare Times Square e scambiare quattro chiacchiere di fronte al Plaza Hotel. Ma il momento più bello della giornata è la pausa pranzo a Central Park. Seduta in mezzo al verde sul mio telo amo osservare le persone che passeggiano, tutte così diverse, e immaginare le loro storie. Che cosa le ha portate a New York? Perché hanno deciso di vivere in questa città così magica, ma dalle mille contraddizioni? Una città in cui un gelato ti costa dodici dollari e una caffè cinque, una città in cui alcuni possono permettersi appartamenti da cifre stellari e altri, invece, mangiano e dormono per strada. Una città dura, in cui la competizione è spietata e dove pagare l’affitto a fine mese diventa una vera e propria sfida. Perché New York è ancora così amata, ambita e sognata?

NEW YORK TI SPINGE A SUPERARE I TUOI LIMITI

La risposta alle domande che mi pongo, forse, è più semplice di quanto ci si possa immaginare. L’energia di New York ti travolge, inevitabilmente, spingendoti a fare cose che, probabilmente, a casa tua non avresti mai fatto. Questa settimana, infatti, mi sono ritrovata ad andare da sola a una festa di compleanno a Central Park, con venti bambini di otto anni e altrettanti genitori. A invitarmi è stata Marisa, una mia collega, che ha festeggiato il compleanno di suo figlio. Un momento tipicamente newyorkese che mi ha fatto apprezzare ancora di più chi vive in questa città. Il non conoscere quasi nessuno non è stato un problema perché qui le persone ti vengono a parlare se ti vedono in disparte, cercano di includerti e farti sentire partecipe. D’altronde anche loro quando sono arrivate nella Grande Mela hanno provato le tue stesse insicurezze e paure. Ed è così che ho fatto amicizia con un’adorabile signora che insegna italiano nelle scuole e che ha in affidamento una bimba afroamericana e un ex giornalista di Bloomberg che si è trasferito dall’Australia per inseguire il sogno americano. Tutti gli invitati alla festa, con storie uniche da raccontare, venivano da parti del mondo diverse, eppure erano tutti lì, accomunati dalla stessa scelta, quella di chiamare New York “casa”.

NEW YORK, IL LUOGO IN CUI TUTTO È POSSIBILE

Non sto dicendo che conoscere persone in questa città sia più facile, ma semplicemente che quest’ultime sono più aperte al dialogo e alle nuove amicizie. L’ho notato anche durante uno degli eventi che si è svolto all’Istituto di Cultura, il luogo in cui sto facendo il mio tirocinio. Nel corso di una stessa serata ho conosciuto ben tre ragazze, più o meno della mia età, che mi hanno lasciato il loro contatto, invitandomi ad uscire e a scrivergli o chiamarle in caso di necessità. “Ci siamo passate anche noi, all’inizio New York può sopraffarti”, mi hanno detto. Ed è proprio vero. Siamo abituati a vedere questa città nei film, ma la realtà è ben diversa. Sebbene il suo fascino sia innegabile, il caos, la frenesia e la sua grandezza talvolta ti fanno sentire perso, piccolo, impotente. Ma è proprio in questi momenti di sconforto che ti rendi conto della fortuna di trovarti qui. Nonostante negli anni New York sia diventata più pericolosa, più cara e più folle, mentre ti perdi tra le sue affollatissime strade vi è ancora la sensazione che qui “tutto è possibile”.

Ora mi preparo per la mia gita a Brooklyn, alla prossima settimana!

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Pubblicato il 26 Maggio 2024
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