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Servizi di igiene ambientale: sciopero lunedì 8 novembre

Il servizio a Legnano così come in tutta Italia, non sarà garantito. Da Amga l'invito ai cittadini di non esporre i rifiuti o di riportarli all'interno, se vedono che nessuno li ha ritirati

Spazzini

Proclamato lo sciopero generale del comparto igiene ambientale per lunedì 8 novembre. La manifestazione, che interesserà tutte le aziende pubbliche e private, prevede l’astensione dal lavoro ordinario per l’intera giornata per chiedere il rinnovo del contratto nazionale. Anche nel Legnanese come in tutta Italia, non sarà garantito né il passaggio per la raccolta rifiuti, né l’apertura delle piattaforme ecologiche: la raccomandazione è quella di «contribuire a preservare il decoro urbano, riportando i rifiuti all’interno delle proprie pertinenze, qualora gli stessi non venissero ritirati entro le 12.30».

Le trattative per il rinnovo del contratto si erano interrotte lo scorso settembre. «Le associazioni datoriali sia pubbliche che private – spiegano le tre sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel -, nonostante il senso di responsabilità mostrato dai lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno solo mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del CCNL, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro. La rottura delle trattative, oltre al grave ritardo di 27 mesi di mancato rinnovo, si è consumata sulle mancate risposte alle istanze presentate dal sindacato e su delle proposte datoriali che noi riteniamo inaccettabili».

I sindacati contestano la flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari, il ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda e la precarizzazione dei rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part-time. Viene richiesto di eliminare totalmente il limite massimo dei lavoratori part-time presenti in azienda e viene contestata la parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda e il mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti.

«Noi non torniamo più indietro – aggiungono i sindacati -, perché la sfida alla modernizzazione del settore, anche attraverso le risorse dal PNRR, è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, economia industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro.

«Non vogliamo e non possiamo davvero pensare che il contratto nazionale possa essere immaginato come strumento di precarizzazione e flessibilità senza regole, capace di concorrere solo con delle brutte pratiche che accadono sempre più spesso in alcune aree del Paese – concludono i rappresentanti sindacali -. Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che si voglia la precarizzazione e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori come unico modello per competere. La mobilitazione sarà lunga e dura certi che il rinnovo contrattuale, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Novembre 2021
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