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Sciopero e soppressioni: una mattina difficile sulle linee Trenord

I comitati pendolari denunciano anche la soppressione di corse che dovevano essere effettuate. Lo sciopero convocato dai sindacati di base (anche) contro il Green pass obbligatorio

Generica 2020

Inizio di settimana non facile per i pendolari e le persone in viaggio, a causa dello sciopero dei trasporti proclamato dal sindacato di base, che tocca Trenord e Atm.

L’astensione del lavoro – convocata per diverse ragioni nazionali, più che contrattuali – è stata avviata già domenica sera. Nella mattina di lunedì era prevista la fascia di garanzia (in cui circolano non tutti i treni, ma solo quelli nella lista delle corse garantite).

Non sono mancati anche disagi imprevisti, come denunciato dai diversi comitati pendolari.
Sulla Milano-Domodossola è stato soppresso il treno 2416 per Domodossola in partenza prima delle 9 da Milano Centrale. Più pesante la cancellazione del 10205  previsto in arrivo alle 8 a Milano, uno dei quattro treni garantiti nell’orario pendolare verso Milano (che caricano molti viaggiatori non solo sul Lago Maggiore fino a Sesto Calende, ma soprattutto nella zona dell’Alto Milanese (Gallarate, Busto, Legnano)

Prevista poi già la soppressione “preventiva” dei treni 10218 da Porta Garibaldi ad Arona, il 10221 per Porta Garibaldi in tarda mattinata, il 10226 in attivo ad Arona alle 13.54.

Anche sulle linee FerrovieNord il Comitato pendolari di Saronno segnala una raffica di soppressioni inattese, come il treno 10028 per Cadorna in partenza alle 8.20 da VareseNord. Soppresso anche il treno che arriva a VareseNord alle 8.10, molto frequentato dai lavoratori diretti alla Città Giardino.

Le ragioni dello sciopero

L’astensione è proclamata dai sindacati di base (Cub Trasporti, Usb e altri), che hanno indicato tra le motivazioni “l’opposizione a tutti i licenziamenti, all’introduzione del green pass, alla lotta alle discriminazioni ed alla precarietà, per la richiesta di garanzia del reddito e di sicurezza sul lavoro”.

La polemica per lo “sciopero contro il Green Pass”

Polemico sull’ennesima giornata di sciopero è Dario Balotta, ex sindacalista Cisl e promotore dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni: «C’è forse in gioco il posto di lavoro o è minacciata la salute? Siamo in presenza di infortuni, tagli salariali, punizioni ingiuste, sono lesi i diritti fondamentali dei sindacati? Niente di tutto questo. L’astensione dal lavoro di lunedi 11 ottobre è contro l’obbligo del green pass per accedere al lavoro. Anche i ben tutelati ferrovieri, che erogano un servizio di trasporto pubblico saranno in sciopero».

Uno dei temi che maggiormente ha causato proteste dei ferrovieri è poi la gestione dei turni (con frequente ricorso agli straordinari). E anche su questo attacca Balotta: «È dal 2002, che l’azienda cerca di passare dalla gestione manuale dei turni del personale di movimento ad uno informatizzato (Arco) costato 6 milioni di euro ma non ci riesce». E anche il sindacato tutto viene criticato: «Si è accomodato al tavolo consociativo anziché stimolare l’azienda a comportamenti di efficienza».

Redazione
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Pubblicato il 11 Ottobre 2021
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